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Si è spento il professor Carmelo Giannetto, educatore e difensore dei deboli e svantaggiati

Sabato 20 aprile ’13 si è spento il prof. Carmelo Giannetto, figura insigne di educatore per la sua rettitudine morale, la competenza disciplinare, la passione didattica ed il senso del dovere. E’ stato a lungo docente e collaboratore del direttore nell’Istituto Professionale per l’Agricoltura di San Placido, dove si è contraddistinto per la sua professionalità e l’attaccamento alle istituzioni. Per Santa Teresa di Riva viene meno un cittadino di rilievo sul piano sociale e politico, che lo ha visto protagonista, per lo più negli anni “70 e “80, pur non ricoprendo cariche pubbliche ma impegnato nel partito socialista del tempo dalla parte della giustizia, dell’uguaglianza e della protezione dell’ambiente. Ha portato avanti una lotta esemplare per la difesa di principi ideali sani nella progettazione del Piano Regolatore di Santa Teresa di Riva, contrastando forme di clientelismo parassitario e di corruttela partitica. Ha segnato un periodo difficile per le scelte del nostro paese con il suo contributo integerrimo di intellettuale, dedito al bene comune, al di là della propria appartenenza politica e sempre alla ricerca delle soluzioni migliori in particolare per la difesa dei più deboli e svantaggiati. Ha mantenuto la caratteristica di uomo virtuoso nell’ambito familiare come marito, padre, fratello, zio sul piano degli affetti, delle premure e della saggezza. E’ stato un amico sincero, leale, grintoso e rispettoso che ha posto nella dialettica e nel confronto le basi per un rapporto costruttivo, chiaro e gratificante. Quando, per motivi di salute, ha dovuto tralasciare l’impegno attivo, ha sempre continuato ad interessarsi della vita sociale e si teneva aggiornato con la lettura del quotidiano, che andava a comprare puntualmente ogni giorno dopo la passeggiata abituale sul lungomare o sulla nazionale. E’ stato sempre propenso a soffermarsi con gli amici per discutere ed esprimere le sue opinioni in modo esplicito ed intransigente sulla trasformazione culturale sociale e politica, orientata all’interesse personale più che alla tutela della collettività. Con l’aggravarsi della malattia ha affrontato nella consapevolezza e con dignità le lunghe sofferenze ed il definitivo passaggio dalla vita alla morte, pur desiderando vivere ancora per godere delle “stelle”( moglie e figli) che gli sono state accanto fino all’ultimo.

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