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martedì, Dicembre 3, 2024
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Furci Siculo: 500 mila euro buttati in mare. Che scempio

Furci Siculo – 500 mila euro buttati in mare. Uno scempio che pesa su tutti i contribuenti, sui cittadini che pagano le tasse. Un lavoro programmato dalla Protezione civile di Palermo senza testa ne coda. Mesi addietro una ditta ingaggiata direttamente dalla Protezione civile regionale (il Comune di Furci era estraneo a questo progetto e non ha colpa), dopo regolare gara d’appalto, ha nesso bulldozer e pale meccaniche nell’alveo del Savoca, tra Furci Siculo e S.Teresa di Riva ed ha dato inizio ai lavori. Il mese scorso sono terminati. Il progetto mirava a scavare il più possibile al centro il letto del torrente e sistemare la terra ai lati dell’alveo. Sono costati cinquecentomila euro e adesso di quelle montagne di terra  (nella foto) non sono rimaste tracce. Il Savoca in piena ha travolto ogni cosa; ha spazzato la terra accatastata ai fianchi e ha trascinato nei fondali dell’Jonio tutto quel materiale: 500 mila euro buttati in mare, dilapidati dai nubifragi della settimana scorsa, quando una bomba d’acqua è piombata sulla zona, facendo di colpo ingrossare il torrente, che ha trascinato inesorabilmente alla foce tronchi di alberi, vecchi copertoni, elettrodomestici arrugginiti ed anche le due montagne di terra ammassate ai margini. Quando sono stati dati in appalto i lavori dalla Protezione civile regionale, l’intendo dei progettisti sarà stato quello di scavare il letto del torrente e accumulare la terra tolta ai fianchi, in modo di tracciare il corso delle acque il più profondo possibile e impedire così lo straripamento. Forse sarà sfuggito ai tecnici di Palermo un particolare: quando i torrenti si ingrossano e scorrono in piena, non c’è forza della natura che può trattenerli. Alla fine è risultato un lavoro inutile, inservibile, che è costato cinquecentomila euro.

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