SANT’ALESSIO – E’ stato registrato il 24 maggio alla Corte dei Conti il decreto con il quale era stato finanziato con 5 milioni il completamento della barriera sommersa nella zona sud di Sant’Alessio Siculo. Lo ha annunciato ieri il sindaco Rosa Anna Fichera rispondendo ad una domanda dei residenti si chiedevano che fine avesse fatto il finanziamento del terzo lotto per il completamento della barriera sommersa a protezione del waterfront. Ora la risposta è arrivata. Il comune di sant’Alessio era stato ammesso a finanziamento con decreto del 6 dicembre 2010 e l’amministrazione comunale nel 2011 aveva depositato presso l’assessorato al territorio ed ambiente il progetto stralcio dei lavori di questo terzo lotto di completamento nonostante i tempi molto stretti che erano stati dati per la progettazione esecutiva dello stralcio da 5 milioni di euro su un progetto generale di completamento che era di 15 milioni. Il progetto prevedeva tre zone che dovevano essere interessate dai lavori: 150 metri a nord (zona Sena), 400 a sud in corrispondenza nella zona interessata dai marosi di gennaio 2009 e gli 80 rimasti sotto Capo S. Alessio. La scelta dell’amministrazione con il progetto stralcio è quella di investire i cinque milioni nei quattrocento metri del tratto compreso tra lo scoglio (all’incirca davanti a via del Normanni, che, detto per inciso, lunedì è stata finalmente riasfaltata a cura dell’impresa che ha realizzato il sottovia) e la caserma dei vigili urbani (nei pressi del torrente Salice), a protezione del tratto di lungomare che le mareggiate – proprio per questo “buco” nella barriera soffolta – hanno danneggiato seriamente nell’inverno 2008 – 2009. E la devastazione è ancora oggi una ferita nel tessuto urbanistico e motivo di apprensione per i residenti sul Lungomare.
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