SONO 27 gli indagati dell’inchiesta gestita dal sostituto procuratore Maria Pellegrino e dal Corpo Forestale sul finanziamento dei progetti di rimboschimento nei comuni di Fiumedinisi, Graniti, Roccafiorita, Santa Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Itala e Motta Camastra, che secondo la Procura, avrebbero truffato l’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste, che alla metà del decennio aveva messo a bando i lavori per il rimboschimento di diverse aree, compresa la Valle d’Agrò e la Valle dell’Alcantara, attingendo ai Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e garanzia. Il denaro pubblico veniva versato ma i rimboschimenti venivano lasciati a metà, quando andava bene, oppure neanche si partiva con il progetto già finanziato. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 15 maggio davanti al gup Maria Teresa Arena.
Gli indagati – Ecco i loro nomi: Antonino Tribulato, Giuseppe Mangano, Bruno Marino e Pietro D’Anna per Fiumedinisi; Salvatore Nobile, Carlo Borella, Maria Chetti Tamà, Luciano Saglimbeni, Bruno De Vita e Antonino Guerino Bozza Germanà per Roccafiorita; Maurizio Molica, Camillo Navarra, Basilio Galati Sardo, Antonino Salmeri, Francesco Spartà e Antonio Anzà per S. Domenica Vittoria; Domenico Papa Russo, Basilio Galati Sardo, Antonino Salmeri e Francesco Spitaleri per Roccella Valdemone; Salvatore Ardizzone, Carmelo Alfonso, Michele Cosentino, Nunzio Moschella e Giuseppe Moschella per Motta Camastra; Angelo Gallina, Luigi Conticello, Agatino Cafeo e Michele Giunta per Itala.
I paesi interessati – In questa tranche d’inchiesta gli uomini della Forestale hanno monitorato per mesi l’attività di alcuni comuni: Fiumedinisi fino al 1. marzo del 2008; Roccafiorita fino al 1. aprile del 2006; S. Domenica Vittoria fino al 5 agosto 2008; Roccella Valdemone fino al 19 settembre del 2007; Motta Camastra fino al 10 novembre del 2008; Itala fino all’11 dicembre del 2008. Fiumedinisi ha avuto un contributo di ben 1 milione e 300.00 euro, Roccafiorita e Francavilla 379.000 euro, S. Domenica Vittoria 277.000 euro, Roccella 406.000, Motta Camastra 512.000, Itala 344.000. Poi ci sono Malvagna con 775.000 (le somme sono state spese ma i lavori non sono stati collaudati per un sequestro giudiziario del fondo), e Nizza di Sicilia con 189.000 euro. Si tratta quindi di 4 milioni e 200.000 euro di denaro pubblico gettato al vento, perché degli alberi impiantati non è rimasto quasi nulla.