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domenica, Maggio 5, 2024
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Pd, a volte è utile contare fino a tre prima di parlare

Un angelo dalla faccia sporca che è andato di traverso a Pablo Spadaro e Paola Rifatto. Quest’ultima ha lasciato un commento al vetriolo sulla pagina “Ma il Pd c’è o ci fa?” in cui era stata pubblicata la foto di Pablo con la didascalia incriminata. “Il diritto di critica è l’essenza della democrazia e del giornalismo serio. Le didascalie lesive della dignità della persona e le affermazioni offensive gratuite rivelano la mancanza di serietà professionale e la miseria morale di chi le inserisce. La” moderazione” dei commenti da parte della redazione è auspicabile che sia effettuata con serietà e rigore. In realtà sono stati cancellati in passato commenti regolarmente sottoscritti, mentre in altre occasioni sono stati lasciati commenti anonimi o commenti smentiti dagli interessati. Cordialmente Paola Rifatto”. Sulla mancanza di serietà professionale e sulla miseria morale, sorvolo. Ognuno è libero di giudicare gli altri come meglio crede. Per il presunto “insulto” a Pablo è, però, meglio chiarire. Ecco il post su Gazzetta Jonica che ha correttamente pubblicato il testo integrale del comunicato del Pd ed, in pagina separata, il mio commento. Al solito la dottoressa Rifatto ha preso fischi per fiaschi, anche se, essendo più giovane, è giustificata. La definizione “angelo dalla faccia sporca” non è lesiva, anzi, rappresenta un titolo di merito. Essa fu attribuita negli anni ’60 (la dottoressa non era ancora nata) a tre grandi calciatori argentini: Sivori, Maschio e Angelillo per la classe sopraffina anche se giocando sui campi infangati, avevano la “faccia sporca”. Ma erano angeli. La didascalia voleva sottolineare lo stile, la puntualità, la classe, appunto, di Pablo Spadaro. Tutto qui. Bocciata in storia calcistica, cara dottoressa. Poi, offendere Pablo, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. O devo spiegarle anche questo modo di dire? Servo suo. Da Wikipedia alla voce Sivori riprendiamo: “Omar Sivori, con altri due fuoriclasse argentini – Antonio Valentin Angelillo e Humberto Maschio – aveva già formato nella nazionale argentina (diciotto presenze) un trio destinato a rimanere nella memoria con il nome di trio degli Angeli dalla faccia sporca (appellativo mutuato dal titolo del film del 1938 Gli angeli con la faccia sporca) per l’aria da impertinenti scugnizzi che i tre avevano sul campo e fuori. Invano, il terzetto poté ricostituirsi nelle squadre di club italiane dalle quali i tre furono successivamente ingaggiati (mentre Sivori approdò a Torino, gli altri due si trovarono a giocare per la rivale di sempre della Juventus, l’Inter). Successivamente solo Angelillo, riuscirà nel 1967 a riconciliarsi calcisticamente (seppur per un brevissimo periodo) al fuoriclasse argentino: con la maglia del Napoli, durante la tournée partenopea in Colombia, che vedrà Sivori protagonista del già citato grave infortunio. Quindi ho paragonato Pablo Spadaro al grande Omar Sivori. Ma questa storia la dottoressa Rifatto non poteva saperla. Però avrebbe fatto meglio a documentarsi prima di parlare a vanvera, perché io Pablo, al contrario della dottoressa Rifatto che si nascosta dietro la cannizza, l’ho difeso a spada tratta quando il gruppo di Sicilia Vera lo attaccò per via della esclusiva della fornitura dei manifesti al comune di Santa Teresa di Riva. La verità è che non è andato giù il commento sul comunicato del Pd. Fatevene una ragione.

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