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sabato, Maggio 18, 2024
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Il San Valentino di Cateno De Luca con i trattori in protesta

Nuova giornata di protesta in programma oggi degli agricoltori in Sicilia e in tutta Italia per chiedere interventi a sostegno del comparto. A Palermo andrà in scena il “San Valentino con i trattori”. A ribattezzarlo così il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, il quale nei giorni scorsi si è fatto portavoce delle difficoltà del settore e oggi – dopo il martedì grasso tra sfilate di carri a Santa Teresa e Taormina – sarà tra i protagonisti dell’appuntamento previsto dalle ore 12.00 in Piazza Indipendenza nel capoluogo siciliano. A sostegno degli agricoltori e degli allevatori dovrebbero arrivare 20 pullman, provenienti da varie province, insieme a 5 trattori autorizzati dalla prefettura e decine di sindaci.
“Dimostriamo di amare davvero la Sicilia – afferma De Luca – la partecipazione di tutti sarà un segnale forte di presenza e vicinanza alle categorie più colpite da politiche nazionali ed europee sbagliate”. Il leader di Sud chiama Nord ribadisce l’importanza dell’evento (“Oltre 100 sindaci hanno già confermato la loro presenza, pronti a scendere in piazza con la fascia tricolore al fianco degli agricoltori e degli allevatori”) e precisa che non ci sarà “nessuna bandiera di partito. Solo lo slogan Amo Sicilia per dar voce a chi voce non ha. Per dar voce a chi è stanco di subire”. E conclude: “Serve meno Europa e più equità. Non ci servono mancette alla vigilia delle Europee, ci serve un governo nazionale all’altezza”, conclude.
Parole che hanno tutta l’aria di un cartello elettorale. Nonostante le precisazioni del caso, infatti, questa protesta può rappresentare per Cateno De Luca una ghiotta occasione sul piano politico e di tornaconto elettorale in vista delle Europee.
Eppure la giornata ieri è stata caratterizzata dalla notizia dell’arrivo in Parlamento, a Roma, dell’emendamento per il taglio dell’Irpef agricola. Il testo depositato dal governo, che sarà inserito nel decreto Milleproroghe, prevede l’esenzione totale dell’Irpef per i redditi fino a diecimila euro e un dimezzamento per quelli tra i diecimila e i quindicimila euro. La misura avrà la durata di due anni e costerà circa 220 milioni per il 2025 e poco più di 130 milioni per il 2026. Le risorse vengono recuperate dal fondo per l’attuazione della delega fiscale.
Risorse e interventi che evidentemente non sono ritenuti sufficienti dagli agricoltori per fermare la protesta.

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