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sabato, Luglio 12, 2025
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Andrea Ferrara (Azione) chiama in causa l’Asp di Messina “sull’assenza di presidi per disabili gravissimi”

“L’episodio verificatosi presso la sede Asp del Mandalari, che ha visto il segretario regionale del Pri Pietro Currò impossibilitato a ritirare un presidio sanitario essenziale per un paziente disabile gravissimo, segnala una disfunzione non più tollerabile all’interno del sistema sanitario messinese. Una realtà che molti cittadini vivono e che peggiora una situazione già complessa che la sanità pubblica dovrebbe alleviare”. E’ quanto dichiara Andrea Ferrara, segretario provinciale di Azione.

“Anche perché spesso – aggiunge – alla mancata consegna si aggiunge la totale assenza di indicazioni circa i tempi di approvvigionamento e la presenza di un referente responsabile, configurando una situazione che non può essere considerata un semplice disguido, ma una grave mancanza organizzativa e gestionale. Situazioni analoghe si registrano anche in altri presidi del territorio. Emblematica, in tal senso, la realtà di Nizza di Sicilia: locali provvisori privi di climatizzazione, assenza di sistemi eliminacode, utenti in difficoltà e casi di malori legati alle condizioni ambientali. Uno scenario che nulla ha a che vedere con una sanità pubblica moderna e dignitosa”

“È necessario che l’Asp di Messina fornisca spiegazioni dettagliate e tempestive sull’accaduto – ammonisce Ferrara -, renda pubblici i dati relativi alla disponibilità e alla distribuzione dei presidi per disabili gravissimi, e metta in atto un sistema di monitoraggio stabile ed efficiente, in grado di prevenire ulteriori interruzioni del servizio. Come Azione, chiediamo all’ASP di Messina di intervenire immediatamente con un piano strutturato per il miglioramento dei presidi territoriali, con particolare attenzione a quelli che servono utenti fragili e cronici. Servono ambienti adeguati, sistemi di accoglienza efficienti, referenti identificabili e soprattutto la garanzia della disponibilità continuativa dei presidi essenziali. La salute pubblica non può permettersi zone grigie né silenzi operativi. Garantire continuità assistenziale, chiarezza nelle responsabilità e piena trasparenza nella gestione delle risorse è un dovere che non può più essere disatteso” conclude.

 

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