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Un popolo in fermento. Necessita aprire la stradina sotto il viadotto di Furci. Ma il Cas non risponde

Furci Siculo – Un popolo è in fermento, ma il Cas non risponde.  I cittadini di via Cesare Battisti stanno forzando per avere aperta la via di fuga sotto il viadotto. E c’è un fermento in tutto il paese. Adesso, dopo le tante sollecitazioni del popolo di Furci, il sindaco il diciannove aprile scorso ha preso carta e penna ed ha invitato i dirigenti del Consorzio Autostrade Sicilia ad aprire la via di fuga  sotto il viadotto, che congiunge la trafficata via Cesare Battisti con la provinciale che porta a Grotte Calcare. Una strada di appena cento metri, ma di vitale importanza per tutto il paese. Una arteria che permetteva agli automobilisti di raggiungere facilmente il borgo collinare, ai tantissimi studenti di raggiungere in breve tempo le scuole ed ai mezzi di soccorso di poter arrivare nella zona alta del paese. Matteo Francilia ha scritto al Cas perché il paese è monco senza questa vitale strada, perché la gente vuole l’apertura pur se per soli mezzi di soccorso, perché rappresenta il vero toccasana per mettere in funzione il piano viabilità di tutta Furci. L’arteria è stata chiusa nel 2017, quattro anni fa, ed è stata una batosta per le tantissime famiglie che abitano nella zona alta del paese. Successivamente il viadotto è stato rimesso a norma dagli operai del Cas, dopo accurati lavori eseguiti ma anche perché alla fine è stato steso un telone sotto le due carreggiate, per cui se una scaglia di cemento dovesse staccarsi, andrebbe a cadere dentro la rete, non cagionando così eventuali danni ai passanti. Il sindaco nella sua accorata lettera al Cas ha chiesto l’apertura della stradina, anche se al momento limitata ai mezzi di soccorso e come via di fuga. Matteo Francilia ha chiesto momentaneamente “l’autorizzazione a utilizzare il tratto sottostante il viadotto autostradale che costituisce la via rapida di collegamento tra la Statale 114 e la trafficata via Cesare Battisti, che unisce il lungomare alla collina”. Dal Cas ancora nessuna risposta. La popolazione è amareggiata. E’ stato chiesto un sopralluogo ai funzionari del Consorzio per accertare la funzionalità della strada, che per quarant’anni è stata transitata da pedoni, automobilisti e motociclisti e che di colpo è stata sbarrata con due robuste transenne.

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