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Dopo tre anni i comuni di Savoca, Casalvecchio e Forza d’Agrò hanno vinto la battaglia contro l’EAS 

 E’ incostituzionale obbligare i Comuni a riprendersi la gestione degli impianti idrici dell’Ente Acquedotti Siciliani. Infatti, con sentenza n.231/2020, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.4 della Legge regionale n.16 del 2017 con la quale i Comuni siciliani venivano obbligati a subentrare all’Eas nella gestione del Servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti. La questione sollevata dal Tar di Palermo che, nel 2019, aveva riconosciuto al Comune di Salemi (Trapani), “significativi elementi di fondatezza” nel ricorso presentato da questa municipalità per evitare la presa in carico della rete Eas da parte di Commissari ad Acta, inviati dal Governo regionale trova concorde, quindi, anche la Corte costituzionale. Nel frattempo, altri Comuni si erano rifiutati, anche per una palese carenza di risorse finanziari e tecniche, a subentrare in una gestione fallimentare dell’Ente regionale.

La Corte costituzionale ha accolto il profilo di censura di violazione dell’art.117 (lett.) della Costituzione per il tramite del contrasto con le norme Statali di cui agli articoli 147 e 149 bis del Codice dell’Ambiente che introducono il principio, non derogabile della Regione in quanto attinente alla materia della concorrenza, dell’unicità della gestione del Servizio idrico integrato su base d’ambito. Attuare la legge regionale, invece, comporta la frammentazione delle gestioni, in quanto ogni Comune subentra all’Eas nella gestione limitata al proprio territorio.

A partire da oggi, quindi, le gestioni comunali organizzate sulla base del subentro dei Comuni, sono tutte illegali.

La battaglia contro l’Eas (Ente acquedotti Siciliani) e Regione Siciliana vede coinvolti anche alcuni comuni Jonici come Casalvecchio, Forza d’Agrò e Savoca i cui sindaci, Marco Saetti, e gli ex primi cittadini, Fabio Di Cara e Nino Bartolotta, si erano opposti fin dall’inizio contro questa assurda Legge regionale n.16 del 2017 con la quale i Comuni siciliani venivano obbligati a subentrare all’Eas nella gestione del Servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti, dopo circa 50 anni di gestione da parte dell’Ente acquedotti siciliani.

“Una battaglia lunga 3 anni – fanno evidenziare gli ex sindaci Nino Bartolotta (Savoca) e Fabio Di Cara (Forza d’Agrò), nonché l’attuale primo cittadino di Casalvecchio Marco Saetti – con una bella soddisfazione finale, perchè la Corte Costiuzionale sancisce la correttezza del nostro operato, nonostante l’arroganza della Regione e dei Commissari ad acta inviati nei Comuni per il trasferimento degli impianti e delle reti idriche”.

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