Santa Teresa di Riva – Alla luce dell’articolo pubblicato sul nostro portale online, Gazzetta Jonica, in merito ad una ordinanza che vietava la coltivazione di fave, piselli e fagioli nei pressi dell’abitazione di una persona affetta da deficit di G6DP (favismo) nel raggio di cento metri, riceviamo da un nostro lettore, Giuseppe Sturiale, una comunicazione.
“Come è consuetudine il Sindaco, su quanto sopra esposto, ha emanato l’ordinanza. Ho spedito domenica la normativa vigente e ne è nato il su riportato articolo su un quotidiano messinese. Ho spedito anche un lungo elenco di medicine che possono provocare crisi emolitiche in soggetti affetti da favismo.
Purtroppo questi soggetti, oltre a correre rischi dall’ingestione di fave, sono sottoposti a privazioni e stress inutili, mi riferisco al fatto che si consiglia loro di non mangiare piselli, soja, fagioli e fagiolini ed ogni altra leguminosa, quando il loro nemico è costituito solo dai vari tipi di fava. L’equivoco nasce dal fatto che sono tutte leguminose come la fava, ma non contengono i beta-glucosidi vicina e convicina, che non è contenuta nemmeno nei fiori delle fave e che è il fattore scatenante.
Non c’è da parte mia alcuna polemica o scontro; infatti lunedì ho preso visione dell’ordinanza e mi sono confrontato con il Comandante dei Vigili, cui ho fatto leggere il parere del Ministero della Salute. Abbiamo concordato che entrambi avremmo approfondito la questione e che avrei fatto una ufficiale richiesta di revoca o, in subordine, di modifica dell’ordinanza che escludesse dal divieto piselli e fagioli, chiaramente assolti al 100% da ogni coinvolgimento. Oggi ho presentato al protocollo questa richiesta, certo che sarà attentamente e serenamente valutata.
Sarebbe opportuno che i medici rendano edotti del fatto che chi è affetto dal deficit di G6DP hanno da temere, non tanto dalle coltivazioni di fave, quanto dall’assunzione di certe medicine, il cui elenco è lungo e comprende antinfiammatori e antipiretici molto comuni”.