SANTA TERESA DI RIVA – Gli esami di riparazione si sono svolti nella scuola elementare, i docenti ieri si sono riuniti a villa Ragno: il 12 settembre comicia il nuovo anno scolastico e l’interrogativo che si pone è se ci sarà o meno l’agibilità dell’istituto che ospita i licei classico e scientifico di Santa Teresa di Riva chiuso in seguito all’ordinanza del sindaco metropolitano Cateno De Luca. Manca il certificato di vulnerabilità sismica, ma curiosamente se l’Istituto di Santa Teresa non è agibile per docenti e studenti lo è invece per il personale amministrativo e Ata che vi può accedere per lavorare. Misteri della burocrazia.
Sul certificato di vulnerabilità sismica si sono scritte pagine e pagine. L’anno scorso il gruppo di minoranza di Santa Teresa di riva, “Insieme per cambiare” aveva presentato una interrogazione al sindaco Danilo Lo Giudice per chiedere conto della agibilità di tutti gli edifici pubblici, scolastici compresi, che insistono a Santa Teresa di Riva. Il sindaco aveva rassicurato tutti dicendo che era tutto a posto. E’ stato smentito nel giro di u anno. L’Istituto superiore “Caminiti – Trimarchi” rientra nelle competenze della Città Metropolitana, che in mancanza dell’apposito certificato ne ha decretato la chiusura. E per le altre scuole di competenza del comune di Santa Teresa di Riva c’è o non c’è la certificazione antisismica, l’antincendio e quant’altro?
Il prefetto ha rassicurato i presi che il 12 settembre la scula inizierà regolarmente, dovesse firmare una deroga all’ordinanza di de Luca. Resta in fatto, però, che il liceo di Santa Teresa di riva è senza certificato di vulnerabilità sismica, e non è poco.
Aspettando il nuovo edificio che dovrà ospitare i due licei cittadini per i quali c’è il finanziamento ma mancano tutti gli atti propedeutici, a cominciare dall’esproprio dello’area in contrada Bucalo su cui dovrà sorgere.
Verrà costruito su tre elevazioni, il nuovo edificio che ospiterà i licei classico e scinetifico, oltre all’ingresso, consterà di 15 aule didattiche, 11 aule speciali, 5 laboratori a basso rischio, 2 locali adibiti a presidenza e uffici segreteria, sala professori, zona ristoro, archivio cartaceo, sei locali per i collaboratori scolastici e presidi, servizi igienici in tutti i piani, stazione per impianto anticendio e riserva idrica antincendio.
Del finanziamento di 6,3 milioni di euro, 850mila sono infatti destinati all’acquisizione delle aree private nel quartiere Bucalo, tra le vie Fiorentino e Padre Giampietro.