E’ un detto evangelico quello di guardarsi dall’ipocrisia, ultimamente lo ha ribadito con forza Papa Francesco nelle sue omelie, ma oggi è un fenomeno talmente dilagante nella nostra società da doverlo considerare uno dei fattori negativi che mettono in crisi la stessa umanità. La caratteristica più diffusa del tempo odierno è propriamente quella di parlare male alle spalle delle persone, di presentarsi in un modo diverso da quello che si è, di mascherarsi dietro forme accettabili dalla maggioranza, di farsi belli e buoni davanti e poi malignare dietro.
L’ipocrisia si può definire così il volto ambiguo dell’umanità. Si trova nelle nostre espressioni linguistiche , nei nostri atteggiamenti equivoci, nei nostri atti nocivi. In fondo l’ipocrisia conduce alla continua contraddizione di se stessi, mettendo sempre in contrasto il pensiero con le parole e le parole con i fatti. In effetti l’ipocrita concentra in sé l’egoismo più spinto, il perbenismo e l’indifferenza, passando con noncuranza e malizia sopra l’ingenuità dei più sprovveduti, la bontà dei rapporti, la verità e la giustizia a tal punto da compromettere la stessa convivenza civile. Infatti non si tratta di pettegolezzo fine a se stesso, di malizia passeggera, di comportamenti superficiali, ma di una struttura di menzogna che determina relazioni fondamentali sia nella vita privata che negli ambienti pubblici.
Vige sempre la tentazione di buttare fango sugli altri con sottili ragionamenti ed allusioni inesatte, di mettere in cattiva luce chi occupa incarichi e ruoli di prestigio, di sparare a zero su eventuali errori ed incoerenze, di insinuare sospetti e dubbi per far risaltare in contrapposizione la propria capacità, la propria opinione, la propria visione del mondo. L’ipocrisia, nella politica, ormai sta diventando “un habitus” indispensabile per fare carriera, aspirare al successo popolare, ottenere consensi mediatici mentre al contrario si fanno scelte che corrispondono ai propri interessi, al bisogno di affermarsi a tutti i costi, discreditando non solo gli avversari, ma quanti abbiano una mentalità diversa, perfino all’interno del proprio partito.
Si cercano percorsi strani per stare al centro dell’attenzione, si arriva a farse burlesche, avvelenando il clima sociale ed esaltandosi ad oltranza, al di fuori dei canoni della decenza e del rispetto delle istituzioni in cui si occupano posti di alto profilo. Oggi si fanno grandi promesse per colpire l’immaginario collettivo e domani si cambiano programmi o non si mantengono i patti, oggi si prende una decisione e domani si stravolge in vista di un altro fine. La gestione dei mass media diventa una vera e propria vetrina, il salotto per chi la dice più grossa, per chi fa intendere una cosa per un’altra, per chi fa uso dello specchietto per le allodole, cura gli affari propri e degli amici, con ogni tipo di sofismo per ingannare i cittadini elettori.
Non c’è senso del rispetto e dignità nell’esercizio del proprio mandato, ci si adopera con tutti i mezzi e le macchinazioni possibili per corrompere, manipolare e deformare la realtà in modo da guastare tutto e perseguire la rovina del bene comune. Così avviene anche nell’economia dove la competizione arriva a certi livelli ed è consentito il doppio gioco pur di conseguire i propri obiettivi sempre a discapito della povera gente che diviene strumento inconsapevole degli appetiti particolari e di espansione dei profitti.
Questo falso comportamento induce a fingere amicizia, amore, buoni sentimenti e virtù morali, per guadagnarsi la fiducia ed il favore degli altri in vista di un tornaconto personale. Purtroppo la mancanza di chiarezza con la tendenza ad apparire altro da quello che si è e si vuole, pervade ogni ambito sociale e danneggia le relazioni necessarie per edificare nel segno della verità, della giustizia e della pace, insidia la base di ogni rapporto affettivo, lavorativo e civile, distrugge il benessere sociale ed il desiderio di stare insieme per fare comunità, aiutandosi reciprocamente in base alle possibilità ed alle risorse di ciascuno. Per questo la riflessione attuale ci porta ad un ripensamento globale ed alla urgenza di saper vigilare ed evitare l’ipocrisia, ripristinando la fiducia, l’accoglienza ed il valore degli altri in modo da migliorare le condizioni di vita di ciascuno ed assicurare un progresso di qualità per tutti.