Roccalumera – Ci sono quattro nodi da sciogliere entro la fine del mese, per cui novembre rappresenta un baluardo non facilmente superabile. Se dovesse andare tutto in porto, cioè come programmato dall’amministrazione attiva, vuol dire che la prova Argiroffi è stata brillantemente superata e che si può marciare speditamente nelle gestione della cosa pubblica. Vediamo quali sono i nodi da sciogliere entro il mese di novembre: le transazioni con le ditte (dell’alluvione del 2009) ancora da liquidare; il varo della zona artigianale; il Piano di rientro con l’Ato e l’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2013. O si risolvono questi argomenti o si sprofonda. Adesso l’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Gaetano Argiroffi, è veramente messa alla prova. Bisogna puntare sulle proprie forze per risolvere i vari problemi, a cominciare dalle transazioni. L’ufficio contabile del comune ha già pagato e liquidato i due terzi delle ditte intervenute durante il nubifragio del 2009. A loro sono stati devoluti oltre 500 mila euro. Di questa fetta di imprenditori, a cui il comune deve liquidare le spettanze per i loro lavori svolti negli anni passati, l’ufficio contabile ha previsto in bilancio 177 mila euro per il 2013 e poi a seguire 110 mila euro per il 2014 e il 2015. Nel bilancio di quest’anno vanno pure incluse le somme che il comune dovrà pagare per il Paino di rientro con l’Ato. E qui sorgono delle perplessità, perché inizialmente il comune di Roccalumera avrebbe dovuto liquidare la somma complessiva in venti anni, con una spesa annuale di 144 mila euro; adesso che la Regione ha approvato il Piano di rientro con l’Ato in dieci anni, significa che il comune dovrà versare l’anno 288 mila euro, somma che sicuramente creerà (almeno per quest’anno) qualche lacerazione nelle stesure contabili del comune. Quindi sarà un bilancio difficile da varare, anche perché sollecitato da continue spese. “Dobbiamo riuscire nell’impresa – ha dichiarato l’avv. Carmelo Saitta esperto del sindaco – perché se riusciamo a far quadrare il bilancio vuole dire che il paese sarà salvo”. In tutto questo rincorrere tra entrate e uscite, c’è pure una buona notizia: il varo della zona artigianale. Una volta approvato il regolamento si possono mettere in vendita i primi lotti, già arricchiti di impianto di illuminazione, rete idrica ed una magnifica strada d’accesso. La vendita dei lotti sicuramente contribuirà a sanare le casse comunali, da parecchio tempo in rosso, dopo il pagamento dei tanti debiti fuori bilancio. L’amministrazione Argiroffi si sta attivando al massimo per tappare le varie buche e sanare i tanti debiti, un compito non certamente facile dopo la richiesta dell’Ato del pagamento delle fatture presentate. Circa duemilioni e mezzo di euro, di cui uno pagato dal comune e la restante somma avuta in prestito dalla Regione. Nel bilancio, che dovrà essere approvato entro il 30 novembre, devono essere convogliate tutte queste spese ed anche il rientro delle somme con l’Ato (con la vendita dei lotti artigianali?) per far quadre uno dei bilanci più difficili della storia amministrativa del paese.
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