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Intervista all’avv. Bernardette Grasso candidata alle prossime elezioni regionali

Intervista all’vv. Bernardette Grasso, sindaco di Capri Leone e candidata alle prossime elezioni regionali. Il successo dell’avv. Grasso sono state sempre  la genuinità e la semplicità. Diventata sindaco con uno scarto “bulgaro” sull’altro candidato di quasi 1400 voti. E’ portavoce , da sempre, dei bisogni dei cittadini. Ideatrice del modello(che porterà alla Regione Sicilia se venisse eletta) dell’ “Ospitalità Diffusa” ovvero in quel tentativo di creare una rete turistico-ricettiva diffusa. Tale sistema si basa sulla individuazione, recupero e valorizzazione di immobili di architettura tradizionale ed antropica locale, posti nei centri storici e nelle zone di insediamento storico, ove realizzare un sistema ricettivo di qualità da collegarsi ed integrarsi con l’offerta di risorse ambientali, storiche culturali, enogastronomiche e produttive dei territori. Sposata, ha un figlio.

1)Perché la scelta di candidarsi e perché i siciliani devono votare l’avv. Grasso ?

“Ritengo la scelta di candidarmi alle Regionali una naturale evoluzione del percorso politico che ho avviato come sindaco del mio comune, Capri Leone. In questi anni, insieme ai colleghi del comprensorio, ci siamo ritrovati a fronteggiare crisi ed emergenze senza ottenere aiuto da parte della rappresentanza attuale. Ed ovviamente molte delle risposte ai problemi che quotidianamente si propongono nel territorio possono essere affrontati solo con una presenza all’Ars. Scelte che riguardano il dissesto del nostro territorio, i servizi ai cittadini, la sanità, il diritto alla mobilità passano dalla Regione. Proprio affrontando ogni giorno queste problematiche ho ritenuto doveroso provare a portare questa mia esperienza all’Ars, che del resto nasce, come già detto, da una presenza diretta sul campo, sui territori laddove realmente ci si imbatte in problemi altrimenti incomprensibili da chi ne è distante. Perché votarmi? Perché chi mi conosce sa che non cerco una carriera politica ma solo trovare risposte alle legittime attese della nostra provincia. E sono pronta a rendere conto di ogni singola scelta o battaglia da affrontare. Da sindaco prima e da candidata oggi mi sento una rappresentante dei cittadini. Quindi una loro portavoce”.

2) In Sicilia ci sono migliaia di lavoratori precari che vivono in situazione di grande disagio, è utopistico pensare ad una loro stabilizzazione?

“Guardi, un passo importante per l’esercito di questi cittadini, cui è stato rubato un futuro nel corso dei decenni passati, è stato fatto proprio insieme a Gianfranco Miccichè. Anche per quanto mi riguarda direttamente, e con i limiti imposti da continui tagli, ho cercato attivamente di garantire l’occupazione dei precari nel mio comune e sono stata al loro fianco, in prima linea, quando a Palermo si chiedeva con forza di adottare provvedimenti in loro favore. Ritengo pertanto di conoscere a fondo questa problematica proprio perché l’ho vissuta per anni insieme a loro e ritengo che Nessuno debba imbrogliarli con promesse vane e in prossimità di un momento elettorale. Ma certamente l’impegno sarà totale per scongiurare, in ogni modo, ulteriori umiliazioni. Del resto, e da sindaco lo so bene, il loro lavoro nelle pubbliche amministrazioni è determinante, quindi la loro graduale stabilizzazione obbligatoria”.

3) Quali sono i punti cardine del Suo programma elettorale?

“Le emergenze di questi ultimi anni mi costringono a cominciare con il dissesto dei territori. Servono efficaci interventi di prevenzione con la consapevolezza che si tratti di soldi da investire per evitare spese più alte in futuro e soprattutto tragedie per la popolazione. Un percorso, a mio avviso valido, era già stato avviato nei mesi scorsi proprio nel comune di Capri Leone. Era la richiesta di una legge regionale che permettesse una stabilizzazione vera dei Forestali per procedere al loro impiego, oltre che nella lotta agli incendi, anche a servizio dei comuni dove realizzare interventi di sbrigliamento dei torrenti, di sistemazione degli alvei, di messa in sicurezza di fette del territorio in pericolo. Per farlo serve una legge della Regione. E quindi la volontà politica di chi si intesti questa proposta. Altro punto fondamentale è quello di un vero sviluppo turistico che non passi attraverso le mega opere e lo scempio dei nostri litorali. Per fortuna godiamo di bellezze che rappresentano il vero punto di forza per puntare ad un turismo di qualità. Ed allora l’idea di ospitalità diffusa, favorendo piccoli imprenditori che scommettano sulla riqualificazione di case nei centri storici o altri siti di pregio naturale sono scommesse, a mio avviso facili, da vincere. Infine c’è una battaglia che, se verrò eletta, mi vedrà al fianco di Gianfranco Miccichè. E’ quella dello snellimento delle procedure per le autorizzazioni. Entro tre mesi l’ARS dovrà approvare la legge, già pronta, per cambiare radicalmente il sistema burocratico regionale”.

4)Come si può arginare il problema rifiuti, atteso che le nostre città sono sistematicamente sommerse da immondizie?

“Intanto fermando la follia delle Srr. Negli anni scorsi abbiamo vissuto come amministratori l’imposizione degli Ato. Abbiamo dovuto accettarli a suon di commissari e sconvolgendo sistemi comprensoriali o comunali che funzionavano perfettamente. Tra mille difficoltà e con costi pesanti per l’utenza siamo però riusciti a far funzionare l’Ato e adesso ci viene chiesto di creare realtà ancora più grandi e che non riuscirebbero a conciliare le esigenze di grandi centri con piccoli comuni. Sarebbe un disastro ricominciare da zero. Se si vuole intervenire seriamente bisogna dare corso ai tanti progetti previsti per la realizzazione di strutture per la differenziata, evitandoci di spostare camion di immondizia per la Sicilia ed il Sud Italia. Solo così i cittadini vedrebbero trasformare i rifiuti in ricchezza concreta con lavoro per tante persone e abbattimento dei costi di trasferimento in discarica“.

5)La Sanità sta subendo sempre più tagli con relativi riduzioni di posti letto, si può fare qualcosa?

“E’, naturalmente, la questione più complessa e spinosa. Bisogna far coincidere risparmio ed efficienza, ma un punto è inderogabile: il diritto alla salute non può essere negoziato. Così, condivido una complementarietà tra le strutture ospedaliere vicine, senza dovere tuttavia depotenziare i reparti già esistenti in ogni singolo nosocomio, e specialmente quei reparti a rilevanza vitale e purtroppo non adeguatamente valorizzati fino a questo momento, soprattutto nelle tantissime realtà periferiche rispetto ai grossi poli ospedalieri. In sostanza, non si devono e non si possono tagliare strutture e servizi essenziali soprattutto in un territorio così vasto e complesso come quello della nostra provincia. E’ l’idea che abbiamo portato avanti in questi anni con tanti colleghi sindaci”.

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