SAVOCA – Casalvecchio porta Savoca in corte di appello per ottenere il pagamento degli oneri di conferimento dei rifiuti di Savoca nella discarica consortile di contrada Perara per un importo che il comune di Casalvecchio stimava (nel 2006) di 105.860 euro, che il comune di Savoca riteneva eccessiva. Una vicenda vecchia, questa, che sembrava chiusa dopo che il tribunale di Taormina nell’ottobre dell’anno scorso aveva dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo ed aveva condannato il comune di Casalvecchio alla rifusione delle spese processuali in favore del comune di Savoca, liquidate in complessivi 4.262 euro. Anzicchè desistere, il comune di Casalvecchio con atto di citazione in appello dello scorso luglio il sindaco di Casalvecchio, Onofrio Rigano, anche in questa fase assistito dll. Salvatore Garufi, ha proposto appello avverso la sentenza del del Tribunale di Taormina, citando il sindaco di Savoca Nino Bartolotta a comparire dinnanzi a alla Corte di Appello con il quale chiede di ritenere e dichiarare fondato l’appello e per l’effetto, in riforma dell’impugnata sentenza anche nel capo del relativo dispositivo che concerne la condanna alle spese, di ritenere e dichiarare altresì che nel giudizio promosso dal Comune di Casalvecchio Siculo contro il Comune di Savoca con atto del 2009 la giurisdizione appartiene al giudice ordinario; e di pronunciare sentenza con cui rimandare le parti davanti al primo giudice e cioè il Tribunale di Messina, sezione distaccata di Taormina con ogni altro conseguente provvedimento di legge; infine di condannare il Comune di Savoca al pagamento di spese. Il Comune di Savoca ha deciso di resistere in giudizio affidando le proprie ragioni all’avv. Cecilia Nicita. In un rapporto della Corte dei Conti del 2010 Casalvecchio è risultato uno dei comuni più indebitati della Sicilia: il peso del debito pro capite è risultato di 178 euro. Per ridurre il suo debito passa all’incasso dei suoi crediti. Ma secondo il comune di Savoca l’importo della fattura è sproporzionato. Intanto “camiddu” e “diavulazzu” .due maschere della tradizione folk dei due comuni, sono nuovamente ai ferri corti.
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