SANTA TERESA DI RIVA – Clamoroso dietrofront dell’amministrazione comunale per la sistemazione dello slargo prospiciente la via Torrente Agrò: i soldi ora servono per altri interventi. E la scelta diventa un “caso”. La giunta ha deciso, nella riunione di martedì scorso, che i 25 mila euro che il direttore dell’area Territorio ed Ambiente, l’11 agosto aveva impegnato per “lavori di ristrutturazione della piazzetta prospettante la via Torrente Agrò – ex lottizzazione Toscano”, dovevano essere dirottati per far fronte ai maggiori costi di lavori di somma urgenza eseguiti a settembre ed ottobre. E siccome il capitolo di bilancio si era prosciugato, bisognava impinguarlo per affrontare il costo dei lavori che saranno eseguiti nei prossimi mesi “al fine di garantire la sicurezza della pubblica incolumità ed evitare danni all’Ente”. Dal che sono state impartite le necessarie direttive al direttore ing. Pietro Mifa per revocare la determina e informare la ditta incaricata, la “Milone snc”,che non si faranno più. Ma non è una semplice operazione per far quadrare i conti, questa che ha determinato la giunta a fare dietrofront per la piazzetta di via Torrente Agrò, nella quale, una volta ristrutturata ed intitolata a padre Salvatore Rigano, i residenti intendevano realizzare a proprie spese, una icona per la Madonna di Porto Salvo. E’ uno sgarbo nei confronti dei residenti, che ambivano al miglioramento del decoro urbano di questa zona periferica, e dell’ex vice sindaco prof. Pippo Lombardo che l’aveva fortemente voluta per onorare gli impegni elettorali. Appena Lombardo si è dimesso (3 ottobre) lasciando la giunta, ecco che il sindaco (il 25 ottobre) ha necessità di “coprire” un buco nelle spese dell’ufficio manutenzione, e guarda caso, va proprio a prendere qui 25 mila euro che erano stati assegnati per ristrutturare la piazzetta. Sarà dietrologia, ma così è, se vi pare.