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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Non passa l’aumento dell’addizionale Enel. Determinante Lenzo

SANTA TERESA DI RIVA – Non è passata ieri sera in consiglio la proposta della giunta di aumentare l’accise addizionale comunale sulla energia elettrica. Determinante il voto del presidente del consiglio Carmelo Lenzo che sul pareggio sette a sette si è astenuto, determinando la bocciatura della proposta che in aula era stata illustrata dall’assessore al bilancio Natale Rigano. Era necessario trvare 160 mila euro per pareggiate il conto dello smaltimento dei rifiuti. Sarà ora il consiglio a trovare le somme necessarie. E’ passata invece alla unanimità la proposta della rinuncia della indennità di presenza per i consiglieri comunali e di indennità di carica per il presidente del consiglio per tutta la restante durata del mandato. Bocciata quella per la rinuncia alla indennità del sindaco e degli assessori per tutta la durata del mandato. L’emendamento, illustrato da Roberto Moschella, è stato respinto con 8 voti contrari e sei favorevoli (Sicilia Vera e Futuro e Libertà, assente Sturiale). In precedenza la giunta aveva deliberato la rinuncia alla indennità fino al 31 dicembre con un risparmio di circa 60 mila euro che consentiranno il pareggio del bilancio. La seduta è stata caratterizzata da forti scontri verbali tanto che il presidente Lenzo ha dovuto sospendendela per poi chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per espellere dall’aula il consigliere Roberto Moschella che aveva cominciato a parlare del fallimento dell’amministrazione Morabito. “Argomento non pertinente” sono insorti i consiglieri di “Città Libera” ed è scoppiata la bagarre. Lo scontro era cominciato sulla questione dell’aumento dell’accise. Città Libera aveva annunciato il voto favorevole, contrari Sicilia Vera e Futuro e Libertà: la situazione di parità è stata risolta da Lenzo che astenendosi non ha fatto passare la proposta che andava a tappare il buco sulla spesa dell’Ato passata in quattro anni da 959 mila euro (2008) ai 1 milione e 220 mila euro porevisti per il 2011 con la copertura del 100% della spesa. Sull’affare Cinquestelle nle quale il comune ha perso 52 mila euro per la mancata riscossione degli oneri di urbanizzazione dovuti dalla società immobiliare per la costruzione di un condominio nella zona di Bucalo. Il comune ha dovuto pagare le spese legali ai sei impiegati che erano stati messi sotto accusa dal procuratore generale della corte dei conti (10 mila euro) e all’ex sindaco Nino Bartolotta, condannato in primo grado a risarcire una parte di quegli oneri e assolto in appello (6 mila euro). A queste somme il comune dovrà aggiungere le parcelle dei propri legali (almeno 10 mila euro). Altro che rinuncia alla indennità di carica. “Questa delibera – ha detto il sindaco Alberto Morabito – è emblematica del malcostume del passato. Adotteremo tutti i provvedimenti possibili per rivalerci sui responsabili, così come individuati dalla corte dei conti in sede di appello”. Ma la questione è politica. Biosgnerebbe indagare sui “compagni di merende”.

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