Taormina – Interrogazione urgente del vicepresidente della Commissione Sanità dell’Ars, l’onorevole Calogero Leanza ((Pd), al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. Il parlamentare di Sala d’Ercole mette al centro le preoccupanti criticità dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, con i conseguenti disagi per gli utenti e torna sul futuro ancora poco chiaro della Cardiochirurgia pediatrica, realtà di assoluta eccellenza in questi anni, grazie alla convenzione con l’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma. Calogero Leanza evidenzia il taglio di posti letto, la mancanza di personale e la chiusura di diversi reparti. “Tutto ciò – osserva – crea difficoltà per i cittadini che devono accedere a diagnostica, cure, interventi chirurgici e provoca una situazione di pericolo nella gestione delle emergenze in un comprensorio molto vasto e a vocazione turistica. “Il San Vincenzo – continua nell’interrogazione il deputato del Partito democratico – è l’unico polo sanitario in una zona geografica che si estende da Messina a Giarre, con aree che vanno dall’area costiera a quella collinare, ai comuni della Valle dell’Alcantara, della Valle versante Nord Est dell’Etna, sino alla zona costiera di Alì Terme e Scaletta Zanclea, con l’entroterra adiacente, nonostante la vicinanza di questi centri con Messina: a ciò si aggiunge un’utenza varia da località siciliane anche fuori provincia, che chiedono consulenze ed eventuali ricoveri in determinati reparti considerati di eccellenza quali, Chirurgia, Senologia, Otorinolaringoiatria, Oncologia medica 2”. I NUMERI – “Il presidio ospedaliero taorminese conta 179 posti letto secondo le determinazioni della Rete ospedaliera regionale del 2019 e dal 2013 ha subìto una decurtazione di circa 50 posti letto”, analizza Leanza. Nel 2017 i posti in pianta organica aziendale erano 193. Attualmente per degenza sono chiusi i reparti di Ematologia, Nefrologia ed Astanteria, i quali forniscono solo prestazioni ambulatoriali e in day hospital, mentre i reparti di Medicina, Cardiologia ed Urologia hanno ridotto i posti letto disponibili per carenza di personale medico. Conseguenzialmente anche le attività chirurgiche di tali reparti in sala operatoria sono fortemente limitate”. “Nello specifico – si legge nell’interrogazione – mancano in pianta organica: in Anestesia e Rianimazione 8 medici; in Cardiologia 4; in Urologia 4; in Ematologia 3; in Medicina 2; in Nefrologia 2; in Ostetricia 1; in Otorinolaringoiatria 1; in Ortopedia 2; in Pediatria 1; in Anatomia Patologica 1; in Gastroenterologia 1; al Centro trasfusionale 3; in Patologia clinica 3. Nei reparti di Urologia, Medicina, Medicina trasfusionale, Radioterapia e Pronto soccorso mancano i primari”. Fino al 2019 la Cardiologia pediatrica disponeva di 6 posti letto; la Cardiochirurgia pediatrica di 8 posti letto e la Terapia intensiva post-operatoria di 4. Successivamente la Rete ospedaliera regionale ha eliminato tutti i suddetti posti, pertanto non più presenti in organico; continuano a esistere, fino alla naturale scadenza del 31 luglio 2023, grazie alla convenzione regionale con l’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma o comunque sino al previsto trasferimento del centro presso l’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo, dopo la stipula della nuova convenzione tra la Regione Siciliana e la Cardiochirurgia pediatrica, Cardiologia e Cardioanestesia pediatrica di un’azienda ospedaliera di San Donato Milanese”. Per l’onorevole Leanza, “la chiusura del Centro cardiologico pediatrico dell’ospedale ‘San Vincenzo’ sarebbe drammatica per tantissimi piccoli pazienti e famiglie della Sicilia orientale e della Calabria, che nel centro d’eccellenza taorminese hanno trovato cura e assistenza, risolvendo anche questioni di salute molto gravi, e i numeri parlano: le prestazioni ambulatoriali effettuate dal Centro ‘Mediterraneo’ (dal 2016 al 2021) sono state 28mila; sempre nello stesso periodo sono stati 933 gli interventi chirurgici eseguiti. (nella foto l’on. Leanza del Pd).
La chiusura del Centro cardiologico pediatrico all’ospedale di Taormina, sarebbe triste. Mancano pure i primari
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