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giovedì, Dicembre 12, 2024
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Doppia tappa in Sicilia per Roberto Vecchioni con il tour “Infinito”

Un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi, che parte da un’idea precisa: l’infinito non è al di fuori di noi, non è introvabile, ma è dentro di noi, nella nostra anima e nelle nostre emozioni. Tutta la prima parte dello show è giocata sul disco omonimo (prodotto da Danilo Mancuso per DME e distribuito da Artist First, uscito a fine 2018) e sui personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e sé stessi. Tra echi leopardiani e altre suggestioni letterarie, tra riflessioni sulla vita e sull’amore. Le emozioni toccano sul vivo con canzoni come Ti insegnerò a volare (Alex), cantata in studio con Francesco Guccini e dedicata ad Alex Zanardi; con Giulio, pennellata d’autore sulla drammatica vicenda di Giulio Regeni, o con Formidabili quegli anni, ricordo nostalgico ma non malinconico della gioventù segnata dai furori sessantottini.

La seconda parte dello spettacolo, invece, è una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima, che mostrano come si è arrivati a questo concetto di infinito attraverso pensieri particolari sull’amore, sul sogno, sull’esistenza, sul dolore, sulla gioia, sulla felicità. E come poi tutte queste piccole cose si siano ricomposte in un’unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia. Anche se a volte la immaginiamo in un altro modo.

Due serate uniche, il 9 agosto all’Anfiteatro Falcone e Borsellino a Zafferana Etnea, nell’ambito della rassegna Ai piedi dell’Etna, e il 10 agosto al Castello di Lombardia a Enna per il Festival Stupor Mundi – Musica d’autore nei luoghi federiciani, dove il pubblico potrà godere di un repertorio che ha pochi eguali nella canzone d’autore. Limitandosi solo a citare i successi più noti del Professor Vecchioni, si passa dal capolavoro Luci a San Siro (dal disco d’esordio Parabola, 1971) a Mi manchi (1979), da Stranamore (pure questo è amore) (1978) a Samarcanda (1977), arrivando agli anni Novanta di Voglio una donna (1992), Blumùn (1993), El bandolero stanco (1997) o Sogna ragazzo sogna (1999), per approdare, infine, ai tempi più recenti di Chiamami ancora amore, trionfo sanremese del 2011 diventato nel giro di dieci anni un classico della canzone italiana. Sul palco con il cantautore ci saranno i musicisti di sempre: Lucio Fabbri al violino e al pianoforte, Massimo Germini alla chitarra acustica, Antonio Petruzzelli al basso e Roberto Gualdi alla batteria.

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