Alì Terme – “Una scena raccapricciante stamattina in spiaggia di Alì Terme” ha scritto la signora Pamela Barbera su facebook ed è scoppiata una polemica mai registrata nel paese delle terme: sotto accusa sindaco, amministrazione comunale (per l’ordinanza sull’attendamento contestata) carabinieri, vigili urbani ed una cerchia di bagnanti, che hanno chiamato le forze dell’ordine. Una oriunda aliese è tornata in paese per trascorrere le vacanze; con lei ha pure una bambina di sei mesi. Arriva sulla spiaggia monta una tendina parasole (non è un grande ombrellone, ma tanta piccola che una persona non c’entra) e adagia la figlioletta. A qualcuno questo “tendaggio abusivo” non è piaciuto e alcuni bagnanti ligi al dovere telefonano sembra che abbiamo telefonato ai vigli urbani, ai carabinieri e per poco al Prefetto. A questo punto chiediamo: quand’è che il buonsenso prevale sul dovere, quando la saggezza sull’irruenza, quando l’ospitalità sulla manchevolezza? Subito dopo in tutto il paese è scoppiata una feroce polemica in difesa della donna, che per salvaguardare la propria bambina dai raggi calienti del sole d’agosto, aveva piantato sulla sabbia una sorta di ombrellino parasole. Ed è stata multata ed umiliata; non solo, sembra che le sia stato detto, con una certa arroganza di “tornarsene nel suo Comune”. Il popolo onesto di Alì Terme, il popolo sano, generoso e altruista, si è ribellato ed ha fatto quadrato in difesa della signora Pamela. Ecco cosa hanno scritto su facebook (alcune dichiarazioni a caso) – Signora Pamela: “ e la loro risposta (dei carabinieri) è stata di non averne bisogno e DI TORNARCENE PURE TUTTI AL NOSTRO PAESE. Da turista erano 8 anni che non tornavo e credo per altrettanti non tornerò”. Serena Micalizzi: “Credo che la gente non abbia niente di meglio da fare… perché non farsi un bel bagno a mare ed evitare di fare chiamate ingiustificate e senza senso , disturbando chi in quel momento voleva semplicemente rilassarsi .. e stava solo utilizzando una tendina per riparare la figlia dal sole? Senza parole .. che vergogna”. – Pascal Agresti: “ Ecco una storia che avremmo voluto evitare, speriamo che questo brutto episodio sia alle nostre spalle! e per il poliziotto che ci ha chiesto di tornare a casa, volevo solo dirgli, che qui paghiamo sicuramente più tasse di lui”- Carmen Pistone. “Sembra una barzelletta, ma è successo davvero. Una tendina per bambini. Noi aliesi ci scusiamo per questo e speriamo di potervi avere sempre qui, perché Ali Terme non ha colpa”. – Porcino Maria “Ma di che parliamo dai sono le tende piccole per i bambini per proteggerli dal caldo. Sono talmente piccole che un adulto può mettere mezzo busto. Poi se veramente è stata data questa risposta no comment. Veramente ci si permette il lusso di dire “tornatevene al vostro paese?” Mi auguro di no perché il paese ha bisogno anche di turismo”. – Francesco Micalizzi: “ancooooora? Non è una tenda da campeggio…carcami l’ordinanza che parla di tendine parasole e del divieto di mettere quest’ultime…le ordinanze a riguardo sono uguali in tutta Italia, si vede che non siete mai stati altrove, Perché in ogni posto dove sono stato c’è invaso di questi tendalini”. – Pamela :”Io fossi stata il vigile avrei fatto una multa a queste persone che hanno disturbato la quiete pubblica e il lavoro degli organi competenti con una chiamata ingiustificata”. Antonia Fiumara: “Non ci posso credere, che schifo …. trattare così LIOTI, che per necessità lavorative si sono dovute trasferire altrove, e che tornano alle proprie origini, avendo case, parenti e amici ALIESI ,vengono multati e trattati a pesci in faccia…È una vergogna, vergogna della VERGOGNA. Se quello è un attendaggio, NO COMMENT, Da Aliese dico che sono indignata da questi trattamenti…. le ordinanze è giusto che si osservano, per carità, ma non penso che vietano a una bambina, di avere il proprio ombrellino, perché di questo si tratta”. – Carmelo Cinturrino “Basta solo il buonsenso, purtroppo è sparito totalmente”. – Mario Geraci “Da aliese non ho parole .siamo veramente su scherzi a parte” – Orazio Triolo “È una vergogna”. Non entriamo nel merito, abbiamo solo riportare alcune dichiarazioni delle 190 apparse su facebook. Sarebbe opportuno che il sindaco valuti la situazione e magari, se lo ritiene opportuno, a nome dell’amministrazione comunale chiedere scusa alla signora. (nella foto, l’ombrello parasole contestato).
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