La riforma che disciplina la professione di guida turistica è legge. Il via libera definitivo è arrivato nei giorni scorsi dal Parlamento nazionale.
Il provvedimento interviene dopo dieci anni di attesa in un settore in cui le regioni, in assenza di una norma chiara a livello nazionale, si sono mosse in ordine sparso lasciando grande incertezza agli operatori.
Il provvedimento si compone di 15 articoli e tra i punti qualificanti contiene, innanzitutto, quello di superare un esame di abilitazione nazionale come requisito per poter svolgere l’esercizio della professione di guida turistica. Questo esame, indetto dal Ministero del Turismo con cadenza almeno annuale, consiste in una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica.
C’è poi l’istituzione di un elenco nazionale delle guide turistiche, l’iscrizione al quale è condizione necessaria per svolgere l’attività di guida turistica (fatti salvi coloro i quali esercitano la professione su base temporanea e occasionale).
Prevista anche l’attribuzione di uno specifico codice Ateco, da parte dell’Istat, per definire una specifica classificazione delle attività inerenti alla professione di guida turistica e la possibilità, per le guide turistiche, di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali e l’obbligo di aggiornamento professionale.
Infine, sono state inserite anche le sanzioni da applicare in caso di esercizio abusivo della professione e di avvalimento di soggetti non iscritti nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.
