A Taormina la carenza d’acqua in estate è diventata un problema serio per le famiglie ma anche per le strutture turistiche, alberghi, B&B, ristoranti, pensioni. Si cerca in tutti i modi di trovare una soluzione, di capire dove si può intervenire. Sembra che la nuova amministrazione comunale del sindaco Cateno De Luca abbia avviato le procedure per individuare le piscine non catastate, abusive, che sprecano acqua a non finire. Sull’argomento la Gazzetta Jonica ha realizzato una fugace intervista col dott. Mauro Passalacqua che conosce bene le problematiche taorminesi. “Ce ne sono tante piscine a Taormina non catastate, alcune addirittura registrate come abbeveratoi o vasche di irrigazione, per cui necessita regolamentarle. Ma la zona più diffusa, dove le piscine nascoste sono più numerose, è Trappitello, lì sono stati effettuati dei controlli in passato”. E poi ha concluso: “Necessita un lavoro certosino per individuarle e farle catastare, anche perché le piscine assorbono tanta acqua; acqua che poi viene trattata e scaricata nella fognatura comunale”. Doppio danno per il paese. Comunque, è caccia alle piscine mimetizzate, non catastate e denunciate come vasche di irrigazione o abbeveratoi, che succhiano l’acqua alle famiglie, creando seri disagi a Taormina, soprattutto d’estate. E sono tante.
Nel frattempo nei giorni scorsi è stata avviata una convenzione per affrontare l’emergenza della crisi idrica, in base alla quale l’Amam (l’azienda per la fornitura di acqua a Messina) dovrebbe somministrare al Comune di Taormina una fornitura idrica pari a 60 litri al secondo servendosi della condotta di Fiumefreddo; quest’acqua dovrebbe verrà essere restituita da Siciliacque ad Amam attraverso la condotta dell’Alcantara.
