Le domande che avevano fatto 23 modeste famiglie per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, in locazione semplice, nel comune di Nizza di Sicilia, sono state “bocciate”, rigettate, perché le istanze protocollate al Comune, sono state messe nelle buste, lasciate aperte, non chiuse. Che dire? Bastava un po’ di saliva, un colpo di lingua, e la busta sarebbe stata incollata, chiusa. Per questa svista, per questo insignificante “errore” 23 famiglie sono state private di fare domanda e concorrere per una casa popolare. E sono scoppiate le polemiche per questo provvedimento adottato dalla commissione, composta da Simona Mazzei (presidente), Simona Gentile (componente), Letterio Rodilosso (segretario verbalizzante). E c’è un gran parlare a Nizza di Sicilia di questo “caso” che ha lasciato perplessi anche i consiglieri di minoranza. Nel dispositivo a firma dei tre commissari si legge la motivazione (ne pubblichiamo una per tutte) “è pervenuta alla commissione in busta bianca aperta con dicitura completa del mittente, destinatario e oggetto, ma con prova di non essere stata mai chiusa, in quanto ancora dotata dell’apposito adesivo di chiusura. Il timbro del protocollo è stato apposto sull’istanza collocata all’interno della busta. Viene pertanto dichiarata inammissibile in quanto non conforme a quanto richiesto dal bando”. Quale torto per le 23 famiglie, le cui istanze presentate al comune di Nizza per avere una casa popolare sono state rigettate? Non hanno chiuso la busta. Però!
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