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Si vota a S.Teresa, S.Alessio, Nizza, Letojanni, Itala, ma i candidati hanno un progetto comune?

Sono imminenti le elezioni in alcuni comuni della zona jonica e questo potrebbe portare, nel programma che ogni candidato sindaco deve presentare, ad un progetto comune, come la dismissione dell’attuale tratta ferroviaria per farne una strada alterativa alla 114. Sulla politica comprensoriale riportiamo una nota del Segretario Provinciale di Articolo Uno Messina, Domenico Siracusano, e del Coordinatore della Zona Jonica, prof. Pippo Parisi. “Le imminenti elezioni amministrative nei comuni della fascia jonica del messinese – Santa Teresa, Sant’Alessio, Letojanni, Nizza, Pagliara, Itala, Castelmola – possono rappresentare un’occasione straordinaria per porre al centro del dibattito politico i temi dello sviluppo dell’intero comprensorio. Non ci sfuggono peculiarità e specificità, riteniamo, però, fondamentale che si recuperi una visione d’insieme dell’intera zona jonica per la costruzione di una visione strategica dello sviluppo locale, a partire da una serie di questioni decisive. Il dissesto idrogeologico e l’inesorabile spopolamento delle aree collinari sono senza dubbio i punti di partenza. Dentro questo scenario, la prossima dismissione dell’attuale tratta ferroviaria, a beneficio del nuovo tracciato, può rappresentare un’opportunità significativa in termini di potenzialità per lo sviluppo. Da questi elementi si deve avviare una riflessione sulle funzioni che il territorio jonico può agire all’interno della Provincia di Messina. Siamo convinti che serva un forte cambio di paradigma ripensare la vocazione del territorio. Oltre le tradizionali polarità turistiche, la fruizione sostenibile delle risorse ambientali e culturali può essere una leva per il rilancio socio-economico, pensando sia alla litoranea ma anche alle zone interne. Dentro questo scenario, il dismesso tracciato ferroviario può rappresentare una “linea verde” tra i diversi siti di interesse e le diverse comunità. Un’offerta turistica che sceglie un approccio “slow” a partire dai collegamenti, prediligendo vie ciclabili e pedonali. Un modello di sviluppo locale che passi, poi, per il rilancio e il sostegno a produzioni tipiche ed endemiche, a partire dal limone “Interdonato” e dagli uliveti che producono un olio pregiato a bassa acidità, valorizzando lo stile di vita dei piccoli borghi, come elemento di attrazione di turisti, ma anche di nuovi residenti. Occorrerà, poi, cogliere le occasioni legate ai programmi di investimenti statali e comunitari – PNRR e non solo – per un grande piano di messa in sicurezza di colline e strade di collegamento e per un rafforzamento delle infrastrutture virtuali, prima di tutto la banda larga. Riteniamo che, in questa prospettiva, debba essere definitivamente superato ogni campanilismo e ogni approccio che miri a parcellizzare, favorendo piccole rendite di posizioni. Serve una visione di rete e di collaborazione tra i diversi Comuni rilanciando gli strumenti di progettazione, gestione e governo condiviso dei territori per abbattere costi e incrementare i servizi in una dimensione sovra e inter comunale, primi fra tutti le Unioni dei Comuni. Per creare le basi per una nuova impostazione dello sviluppo locale è fondamentale agire in forte discontinuità con le esperienze politico-amministrative che hanno contraddistinto la gran parte dei comuni del comprensorio. È inaccettabile che, invece che la crescita delle comunità, le amministrazioni locali abbiamo rappresentato il perpetuarsi di sistemi di gestione del potere o trampolini di lancio per carriere politiche personali o di gruppo. Facciamo appello al fronte progressista perché, insieme a tante cittadine e cittadini che aspirano al cambiamento, si possano mettere in campo delle proposte civiche aperte, che sappiano rispondere alle esigenze e ai bisogni delle comunità”.

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