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Roccalumera – Il rag. Scala risponde all’avv. Saitta: “argomentazioni pretestuose e prive di fondamento”

Roccalumera – Dopo il comunicato dell’avv. Saitta, relativo ai consuntivi approvati negli anni, è intervenuto il ragioniere del comune, dott. Luciano Scala, da anni in pensione. Ecco la sua lunga riflessione inviata a noi della Gazzetta jonica: “ Ecco  Dopo quattro anni che non espleto più il ruolo di Responsabile dei servizi finanziari (e in pensione da due anni) mi ritrovo ad essere chiamato in causa per essere il presunto suggeritore della minoranza (e non solo). L’ Avv.to Saitta, che tutti a Roccalumera conosciamo, non è nuovo a queste esternazioni e già da me citato in giudizio per vicende ormai note, cerca argomentazioni pretestuose e prive di verità e fondamento che non fanno presa su nessuno in quanto sterili se analizzate da un addetto della materia. Dopo questa breve premessa, mi corre l’obbligo di replicare, asserendo che ciò che leggo dagli atti riportati dal gruppo di minoranza nelle dichiarazioni di voto sui documenti contabili di questi quattro anni, sono dichiarazioni chiare e dettagliate che tutti possiamo visionare sul sito istituzionale insieme alle deliberazioni. Su rilievi precisi formulati, il comunicato di Saitta risulta fumoso, poco coerente e solo improntato a distogliere l’attenzione dalle vere responsabilità sancite da atti pubblici e farebbe bene a tacere poichè tutti hanno la capacità di discernere la concretezza dalla fumosità. Mi corre l’obbligo di entrare in alcuni aspetti tecnici. Se i consuntivi chiudono in disavanzo, solo il 2022 riporta un maggiore disavanzo di € 3.500.000,00 circa. Non è un’opinione ma è supportata da un atto di giunta della nuova amministrazione che ha fatto emergere, come giusto, le problematiche relative agli accantonamenti fondo crediti, al fondo contenzioso, al fondo anticipazione, al fondo passività potenziali ecc – per citarni alcuni. Questi riscontrano rispetto al 2021 aumenti considerevoli mentre ciò che leggo si può riassumere in farneticazioni contabili dal momento che, se si stanziano dei fondi di accantonamento e non si monitorano, gli andamenti accertamenti/impegni possono portare a un disavanzo, proprio come è avvenuto – basti visionare i prospetti di equilibrio allegati obbligatori ai rendiconti. Non ero certo io a dover monitorare la situazione. Il fondo crediti di dubbia esigibilità è raddoppiato dal 2020 riportando nel 2022 l’importo di € 6.500.000,00 circa.  Ciò chiarisce le basse riscossioni successive al 2019 e fino al 2022, di competenza di queste annualità ed è verificabile dall’aumento della massa dei residui attivi da incassare che ha portato alla lievitazione del fondo, per come si evidenzia dai rendiconti. Le affermazioni, pertanto, risultano false, nonostante si tenda a voler fuorviare l’evidenza. Che non vi è traccia nei bilanci 2019/2022 dei pagamenti per rimborsi di anticipazioni dalla Regione di circa € 214.000,00 annui i cui vincoli per € 1.000.000,00 circa erano apposti al bilancio per tale scopo (vedi rendiconto 2018) e non più riportati negli esercizi successivi, sarà facilmente verificabile anche in termini di pagamenti insoluti. Con il Fondo crediti, per quanto mi riguarda, si è toccata una pagina buia del Comune di Roccalumera. Ricordo che mi si chiedeva di ridurlo per importi consistenti a seguito di una semplice delibera di giunta mentre la norma dava precise indicazioni , ed ecco dimostrato dal rendiconto 2022 il perchè allora non si poteva: prima bisognava attendere i risultati, risultati di svolta annunciati con enfasi alla mia uscita e mai realizzati. Inoltre vorrei chiarire che , stanziando in entrata il recupero evasione effettivo ,attuato con accertamenti esecutivi e nella parte uscita il fondo per i mancati incassi , si riconduce il bilancio alla realtà. Infatti, sono le differenze tra stanziamenti entrata e fondo a creare risorse disponibili reali, pertanto, le cose riportate nell’articolo sono mere farneticazioni da disconoscimento della materia. In quanto al mio accantonamento professionale, Saitta deve mettersi d’accordo con se stesso in quanto , agli atti della mia causa, riporta che mi sono dimesso su mia decisione (cosa che ho realmente fatto per far cessare le pressioni insistenti per fare quello che la normativa non mi consentiva e far cessare le prevaricazioni perpetrate). Piaccia o non piaccia bisogna accettare quello che gli atti rilevano e non trasfigurare la realtà, ed assumersi le conseguenze dell’operato degli ultimi quattro anni che sono sotto gli occhi di tutti”.

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