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giovedì, Luglio 3, 2025
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Aggressione al 27enne a Santa Teresa di Riva, riflessione del prof. Santo Trimarchi

La notizia di questi giorni sulla lite, dopo la discoteca, al parcheggio a Santa Teresa di Riva ed il conseguente ricovero in ospedale, in rianimazione per emorragia cerebrale di un giovane, ancora in prognosi riservata, merita particolare attenzione per la partecipazione degli amici alla veglia di preghiera nella chiesa madre di Forza d’Agrò. Di fronte al rischio della vita del giovane Gianluca per un banale incidente al di fuori del locale, in una serata di divertimento, lascia perplessa la gioventù del luogo, che si autoconvoca in preghiera per chiedere al Signore la pronta uscita dal pericolo per l’amico colpito. E’ stata una presa di coscienza responsabile e sincera perché ci si è resi conto da subito che il giovane si trova nelle mani di Dio, che in certi momenti non si può fare altro che pregare, che il Signore è padrone della vita e della morte, è il Padre buono e misericordioso a cui rivolgersi per mettere in ordine le mancanze e le fragilità degli uomini, correggere gli errori e indicare la via della salvezza.
Quando i giovani si uniscono per una causa giusta diventano una forza e vengono ascoltati dal Padre del cielo che guarda i propri figli dall’alto, li ama e parla, avverte, invita a vivere da fratelli, a gioire del dono della vita, della bellezza di stare insieme, della bontà del tempo a nostra disposizione. Per questo è opportuno accostarsi con sapienza alle proposte di svago, alla ricerca del piacere, all’occasione di stare bene con gli altri, senza eccedere, tentare il limite della trasgressione, esagerare e provocare situazioni che non si possono più controllare.
Non è tempo di fare alcuna polemica, dare giudizi ed accusare per individuare il colpevole, provvedere alle sanzioni, rimuovere le cause, piuttosto occorre convertirsi da figli al Padre. Solo il Padre va in cerca ed attende i suoi figli, spesso smarriti, disorientati in mezzo alle distrazioni di questo mondo, svuotati della propria identità, e vuole farsi riconoscere per assicurare l’amore vero, liberare dall’angoscia e dalla solitudine, accompagnare una crescita dignitosa, gradevole e socievole, camminando tra le difficoltà e gli ostacoli che possono presentarsi, tra gli eventi dolorosi che possono accadere, tra le miserie e le ingiustizie che minacciano l’esistenza di ogni giorno.
Adesso è il momento di ricominciare, d’ora in avanti si può guardare con fiducia al futuro, riprendersi la speranza e la vita perché c’è un Dio che da Padre ama incondizionatamente e stabilmente, non abbandona mai e non lascia da soli perché ha pure la tenerezza e la cura della Madre che ha a cuore i propri figli.

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