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Viaggio a Locadi (Pagliara) la frazione più piccola d’Italia (15 abitanti)

Locadi (Pagliara)

Strade deserte, case vuote, un silenzio disarmante tra le strette viuzze che circondano il centro abitato. Così si è presentato ieri mattina Locadi, borgo del Comune di Pagliara balzato agli onori della cronaca per un primato, quello di “frazione più piccola d’Italia”. Quindici gli abitanti, quasi tutti anziani, che tengono in vita questa località, dove le case si addossano l’una su l’altra, alcune dai lineamenti architettonici di una storia passata ma non trascorsa. Quindici persone che neanche si vedono nell’arco della giornata, perché quasi tutte attempate, che combattono con la solitudine e gli acciacchi. Locadi è ubicato lungo la provinciale Roccalumera Mandanici, a dieci chilometri dalla Statale 114  Messina Catania. Non ci sono botteghe, per cui per fare la spesa i locali si rivolgono ad un volontario che una volta a settimana si reca in un supermercato della riviera jonica del Messinese per acquistare le provviste necessarie.  Pure una volta la settimana (il venerdi) viene il medico per visitare gli anziani con qualche acciacco o assaliti dall’influenza. La frazione più piccola d’Italia è ricca di tante opere da visitare, come la chiesa Matrice di San Giovanni, piazza Duomo, la Torre Sollima del Cinquecento, i ruderi di piazza S.Giovanni e a valle un antico Mulino e poi le viuzze strette e tortuose, strette da due filari si case, dove spesso gli innamorati vanno a passeggiare mano nella mano. L’amministrazione comunale ha fatto quel che ha potuto, portando anche il gas metano nelle case, ma l’esodo non si è fermato lo stesso. Per arrivare nella frazione di Pagliara bisogna addentrarsi lungo la provinciale 21 e quasi alle porte di Mandanci necessita svoltare a sinistra e tuffarsi in una pericolosa stradina che poi si inerpica fino a Locadi. D’estate Locadi si popola. I quindici abitanti diventato centocinquanta. Rientrano tutte le famiglie che lavorano fuori sede, le persone che hanno casa e che devono sistemarla, ma ci sono pure presenze di turisti e vacanzieri che prendono casa in affitto per trascorrere giornate in assoluta tranquillità, respirando un’aria salubre e salutare. A settembre si ritorna nella desolazione assoluta. Si ritorna in quindici, con strade deserte e case vuote. E si combatte per sopravvivere. Da soli.

 L’INTERVISTA

“Qui non c’è più nessuno.  A Locadi non è rimasto più niente. Siamo in pochi e  quasi tutti anziani”.  Concettina Segno 88 anni è una delle 15 persone che vivono nella frazione di Pagliara.  Unica e sola che abbiamo incontrato durante la nostra escursione a Locadi. Era seduta su una panchina in ferro piantata nella piazzetta che fa da porta al centro abitato. “Qui non c’è più nessuno, sono andati tutti via.  Siamo rimasti quattro gatti e con questo freddo non usciamo neanche di casa. Locadi si popola in agosto, quando rientrano quelli che sono andati via e che ancora hanno la casa qui. Per il resto, per tutto l’anno, deserto assoluto”. La pensionata è titubante a parlare, ma poi pian piano ci racconta pagine di storia, da quando Locadi era fiorente centro agricolo a quando è stato accorpato al comune di Pagliara. Di colpo però si alzata ed è andata via.  “Fa freddo fuori, vi saluto” e senza voltarsi si addentra in una viuzza, scomparendo nel vuoto. Fa freddo in questo cucuzzolo della valle del Dinarini. Anche noi andiamo via.

 LA STORIA

Fino al 1928 Locadi era Comune autonomo con 445 abitanti. Poi c’è stato il  declassamento a frazione  e nello stesso anno accorpato a Furci Siculo. Dieci anni dopo, nel 1938, è passato alle dipendenze del comune di Pagliara e tale è rimasto. Con gli anni la carenza di lavoro, il progresso, l’emarginazione  ha costretto i giovani del posto ad abbandonare la frazione per trovare occupazione nel nord Italia, se non addirittura all’estero. Adesso Locadi è un borgo fantasma. I 445 abitanti si sono ridotti a 15, conquistando, nella desolazione,  il primato di frazione più piccola d’Italia.

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