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8 Marzo Festa della Donna: continuano le vittime di femminicidio nel Messinese. Lettera del presidente dell’associazione “Al Tuo Fianco”

 

 

Furci Siculo – Nel giorno della Festa della Donna aumentano le vittime di femminicidio. Come quella avvenuta a Messina, dove ha perso la vita Sandra Musarra di 29 anni originaria di S.Teresa di Riva, accoltellata e uccisa dal suo fidanzato. A rintracciare la ragazza in una pozza di sangue è stato il padre Luciano Mussarra che abita in via Fiorentino a S.Teresa, che è volato a Messina dopo l’appello della figlia. Ma l’ha trovata morta.

“L’8 marzo viene da tanti comunemente considerata, ai fini commerciali, la giornata della “festa della donna”, ma per tutte le donne – scrive l’avvocato Concetta LaTorre presidente dell’Associazione Centro antiviolenza “Al tuo fianco” con sede a Furci Siculo – è invero la giornata della consapevolezza delle lotte femministe e delle conquiste politiche, sociali ed economiche che in più di un secolo hanno permesso l’emancipazione femminile; anche se, purtroppo, in questo campo c’è ancora tanta strada da fare, e lo dimostrano questi numeri: quasi 130 le vittime di femminicidio nel 2018 in Italia. I dati Istat ci dicono che negli ultimi 5 anni una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima della violenza di un uomo, 420 mila donne hanno subito molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro;molte donne sono vittime di violenza economica e subiscono, quali lavoratrici, discriminazione salariale e a volte sono anche costrette a licenziarsi a causa della maternità.

Ciò significa che la parità di genere è ancora molto lontana, e la lotta delle donne continua.”

L’Associazione Centro antiviolenza“ Al tuo fianco “ opera ormai da 10 anni nel nostro territorio jonico, con lo scopo di combattere ogni forma di violenza e discriminazione a danno delle donne, assistendo chi è vittima di violenza domestica, fisica e psicologica, oltrechè economica, di violenza sessuale e di reati di stalking, attraverso lo sportello di ascolto che offre assistenza legale e psicologica gratuita; compito dell’associazione è anche quella di diffondere la cultura della non violenza, con attività di prevenzione e sensibilizzazione, intervenendo soprattutto nelle scuole, con i giovani che saranno gli adulti di domani.

“E’ importante, inoltre, prosegue Cettina La Torre, fare sentire la nostra voce anche nelle manifestazioni a carattere regionale e nazionale perché l’unione è la nostra forza. Pertanto, Venerdì 8 marzo, mentre localmente ci siamo attivate con l’iniziativa “Regalati del tempo e sostieni Al tuo fianco”, che ci permetterà grazie alla solidarietà di molte donne, di raccogliere fondi presso centri di estetica e coiffeur che hanno accolto positivamente la nostra proposta, saremo anche a Catania per partecipare allo sciopero nazionale indetto da “ Non una di meno”. Lo sciopero è la risposta a tutte le forme di violenza che sistematicamente colpiscono la vita delle donne, in famiglia, sui posti di lavoro, per strada, negli ospedali, nelle scuole, dentro e fuori i con?ni della quotidianità;lo sciopero è indetto perché ri?utiamo il disegno di legge Pillon su separazione e af?do, che attacca le donne, strumentalizzando i ?gli; per reclamare la libertà di decidere delle donne sulla propria vita e sul proprio corpo, la libertà di muoversi, di autogestire le proprie relazioni anche al di fuori della famiglia tradizionale, per una distribuzione paritaria di carico del lavoro di cura, per liberarsi dal ricatto della precarietà e da una cultura patriarcale che è ancora prevalente.Troppe sentenze emesse nei tribunali italiani a conclusione di processi che vedono imputati uomini per violenze e femminicidi riportano a galla proprio l’eco di quella cultura patriarcale che aveva prodotto la legge sul delitto di onore, abrogata nel 1981.

Prova ne è la recente sentenza della Corte di Appello di Bologna che ha dimezzato la pena da 30 a 16 anni di Michele Castaldo, l’operaio cesenate che nel 2016 strangolò Olga Mattei.

Questo è un caso esemplare di come le varie culture istituzionali concorrono a perpetuare, legittimandole, le violenze maschili e di genere. Un vero e proprio arretramento rispetto al lavoro di noi donne dei Centri antiviolenza e delle varie associazioni, per il superamento dei pregiudizi e degli stereotipi. Le motivazioni addotte dai giudici concorrono a definire la questione della violenza maschile come un fatto emergenziale, come un fatto eccezionale legato a dei raptus, legato alla follia, alla gelosia, alla “tempesta emotiva”; quando invece, come noi affermiamo da sempre, la violenza maschile è un fenomeno strutturale, legato al concetto patriarcale del possesso della donna.

In questa giornata vorremmo che si evitino le inutili passerelle dei politici di turno, in una falsa rappresentazione a tutela delle donne, e che insieme si impegnino, invece, inpolitiche serie di effettivo contrasto alla violenza; esistono,infatti, ancora oggi leggi che non tutelano appieno le donne, per non parlare degli orfani dei femminicidi, purtroppo ancora numerosi, che si trovano a dover lottare per ottenere dei risarcimenti veramente irrisori.

L’8 marzo,pertanto, va ricordato, secondo noi, per tutto ciò che di positivo le donne hanno saputo costruire nel tempo facendo ricorso alla propria tenacia – creatività – convinzione, mettendo da parte le affettazioni che infastidiscono e offendono e le pseudo-esaltazioni che ne alterano l’immagine.” (nella foto l’avv. Concetta La Torre). 

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