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sabato, Luglio 27, 2024
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In arrivo in Sicilia 220 milioni per i Comuni colpiti dal nubifragio dello scorso autunno 

 

In arrivo per la Sicilia oltre 220 milioni di euro per il dissesto idrogeologico legato alla violenta ondata di maltempo dello scorso autunno, per la quale la Regione aveva richiesto e ottenuto lo stato di emergenza.

Si tratta di soldi stanziati dal Governo all’interno del Piano ‘Proteggi Italia’ per la sicurezza del territorio, per un valore complessivo di 11 miliardi di euro, presentato mercoledì a Roma dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. 
In particolare lo stanziamento, ripartito su base triennale alla luce del fabbisogno richiesto dalla Regione, di cui circa 70 milioni solo nel 2019, prevede interventi di manutenzione e messa in sicurezza del territorio.  Stiamo parlando di rifacimenti di strade dissestate; ripristino e manutenzione straordinaria degli impianti idrici, fognari e di illuminazione pubblica; pulizia di cunette, canali e pozzetti di scolo. Ma anche  interventi di consolidamento dei pendii e dei versanti instabili, di ripristino degli argini e delle difese fluviali nei Comuni colpiti dall’alluvione, da quelli collinari (Antillo, Limina, Roccafiorita) ai centri rivieraschi (Roccalumera, Furci, S.Teresa, S.Alessio, ecc.)

Adesso la palla passa alla Regione che entro poche settimane dovrà sottoporre un Piano di interventi al  capo della Protezione civile.

Approvato il Piano, verranno dati immediatamente agli enti territoriali il 30% dei fondi stanziati per ciascun anno, in maniera tale che si cominci subito a lavorare. Prima i soldi venivano dati a rimborso, oggi vengono anticipati, con un acconto garantito. Entro fine marzo, poi, la Regione siciliana dovrà indicare ai privati le procedure da seguire per ottenere i finanziamenti.

Il Piano prevede, inoltre, che nell’ipotesi in cui gli interventi non proseguano si provveda, entro il 30 settembre di ogni anno, a riassegnare le risorse inutilizzate ai soggetti che hanno avviato almeno il 70 per cento degli investimenti previsti nel piano e che ne garantiscano l’impiego entro il 31 dicembre di ogni annualità.

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