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sabato, Dicembre 14, 2024
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S.Alessio Siculo, l’ex scuola (costruita nel 1908) va demolita

SANT’ALESSIO SICULO – L’edificio dell’ex scuola elementare di piazza Zappalà a Sant’Alessio Siculo dovrà essere demolito, tale e tante sono le carenze strutturali da consigliarne la demolizione. Qualche anno fa l’amministrazione comunale aveva pensato di ristrutturalo, era stato fatto un progetto da 500mila euro, ma i fondi non sono stati trovati. C’è stato una promessa di finanziamento della Protezione Civile ma era di soli 270mila euro, assolutamente insufficienti per raggiungere lo scopo. Costruito nel 1908 e sopraelevato negi anni successivi si è scoperto di recente che la scuola potrebbe implodere per l’eccessivo peso, così è stato deciso di evacuarla e trasferire gli alunni nel nuovo plesso di via Maresciallo Altodonna. Abbandonato a sé stesso, l’edificio per qualche tempo è stato rifugio di senza dimora, poi l’amministrazione lo ha chiuso definitivamente ed è alla ricerca di un finanziamento per demolirlo e ricostruirlo.

Svaniscono le seranze di ristrutturarlo e dedicarlo per attività culturali: è da demolire. “Non è possibile recuperalo – ci dice il sindaco Giovanni Foti – perché ci sono talie tante carenze da consigliarne la demolizione. Non può essere riutilizzato e convertito perché i lavori di riconversione costerebbero di più che demolirlo. Siamo ala ricerca di un finanziamento, abbiamo apeto tanti canali, vedremo di trovare quello giusto”.

L’edificio di piazza Zappalà, a due piani fuori terra, venne costruito all’inizio del secolo scorso con calce e mattoni pieni ad una elevazione fuori terra, il piano superiore venne realizzato in cemento negli anni Cinquanta. E’ stato chiuso  il 31 ottobre 2002 in seguito all’accertamento di  pericolose carenze strutturali che ne mettevano in forse stabilità e sicurezza. Le classi della elementare e della materna della  “Antonio Gussio” vennero trasferite nel nuovo edificio che nella zona nord ospitava da qualche anno la scuola media. Nel 2011 viene redatto un progetto di demolizione dello stabile che  dopo l’abbandono era divenuto ricettacolo di vagabondi e animali randagi. Nel 2014 l’amministrazione Fichera decise di recuperarlo, ma non ottenne il finanziamento.

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