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domenica, Febbraio 16, 2025
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Omicidio Lo Turco, l’assassino condannato a 30 anni di carcere

Mongiuffi Melia – Ad un anno di distanza, termina il processo in appello per Leonardo Lo Giudice, il 64enne di Mongiuffi Melia che, l’1 ottobre 2017, ha ucciso Pietro Alfio Lo Turco con tre colpi di fucile a pallettoni esplosi alla testa da distanza ravvicinata. L’uomo è stato condannato a 30 anni di carcere.
Il tribunale d’Assise, ha confermato la pena dello scorso 27 marzo. A differenza del primo grado di giudizio è stata mantenuta la condanna per futili motivi ed esclusa la premeditazione. I carabinieri, alle prime luci dell’alba, del 22 dicembre 2017, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura di Messina, dott.ssa Simona Finocchiaro su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Capo dott. Maurizio DE LUCIA, nei confronti di Leonardo LO GIUDICE, un operaio di 65 anni, ritenuto responsabile di “omicidio premeditato”.
L’attività investigativa, nel suo complesso, ha consentito l’identificazione dell’autore dell’efferato delitto, individuato sulla base della riconducibilità del materiale balistico rinvenuto sulla scena del crimine ad un’arma di sua proprietà, nonché di fare piena luce sul movente dell’omicidio, da ricondurre ai frequenti dissidi legati ai cattivi rapporti di vicinato tra il pensionato e il suo assassino.
Le investigazioni svolte dai Carabinieri si sono rapidamente sviluppate attraverso interrogatori di persone informate sui fatti, sopralluoghi, perquisizioni, esame delle riprese dei sistemi degli impianti di videosorveglianza e mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché indagini tecnico-scientifiche condotte dal Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Messina.
Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni nei confronti di cittadini del piccolo comune ionico che detenevano legalmente armi compatibili con quella utilizzata dal killer. Proprio tale attività ha consentito il sequestro del fucile calibro 12 semiautomatico marca BREDA legalmente detenuto dal LO GIUDICE. L’arma, sottoposta ad accertamenti tecnico – scientifici presso il RIS di Messina è risultata essere proprio quella che aveva esploso i colpi mortali all’indirizzo del LO TURCO.

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