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martedì, Febbraio 11, 2025
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 A Furci Siculo le tradizioni marinaresche non scompariranno. Domenica  conveggno nell’auditorium del Centro diurno  

 

FURCI SICULO – Le tradizioni culturali marinaresche a Furci non saranno dimenticate, né cancellate. Anche perché le famiglie più numerose  del paese per decenni hanno avuto come fonte di guadagno  solo la pesca di sardine, costardelle, alalunga e pescespada. Appunto per questo l’assessore dei Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa, ha concesso un finanziamento di 46 mila euro per mettere su una scuola di antichi mestieri, puntando decisamente sulle tradizioni marinaresche. L’offerta formativa si svolgerà nei locali del Museo del Mare, locale ideale per svolgere queste sedute. Di questo si parlerà domenica nell’auditorium  del Centro diurno, durante un convegno organizzato dal Comune. Tra i relatori, il sindaco Matteo Francilia, che darà il benvenuto agli astanti,  Carmelo Briguglio capo segreteria assessorato regionale Beni Culturali, la prof. Nina Foti presidente dell’Osservatorio Beni Culturali dell’Unione dei Comuni, e poi a seguire Gianpaolo Nunzio esperto di tradizioni popolari, e Rosanna Garufi consigliera delegata alla cultura. Saranno presenti i rappresentanti della varie associazioni che operano in paese, la Pro Loco, giovani e studenti. L’offerta formativa, oggetto del dibattito, si propone di salvaguardare, valorizzare e diffondere il patrimonio culturale  furcese,  attraverso il recupero dell’artigianato locale e dei mestieri a rischio estinzione, come le reti usate dai pescatori, le barche in legno (adesso tutte in plastica o vetroresina) remi, ancore, lampare e fiocine. Attraverso la scuola degli antichi mestieri, l’amministrazione Francilia spera di potenziare le presenze turistiche a Furci.

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