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martedì, Maggio 14, 2024
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Il caso della mamma orco di Furci Siculo, a processo anche due insegnanti della scuola primaria ed un familiare.

A processo tre imputati coinvolti in una triste storia maturata a Furci Siculo. Un 37enne e una 52enne entrambi residenti nello stesso centro ionico, insieme a una 53enne di Santa Teresa di Riva, dovranno difendersi, il 25 gennaio prossimo, nell’aula C del Tribunale di Messina, di fronte al giudice monocratico dalle rispettive accuse mosse dal pubblico ministero Antonio Carchietti. Il rinvio a giudizio è stato deciso, ieri, dal gup Maria Vermiglio, al termine dell’udienza preliminare. Il 52enne deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, «perché in concorso con la convivente» (nei cui confronti si procede separatamente), non le avrebbe impedito «di perpetrare atti violenti» nei confronti della figlia della donna (che all’epoca dei fatti aveva 6 anni). In più occasioni, la bimba sarebbe stata maltrattata anche dallo stesso, procurandole «lesioni personali, quali lividi alla schiena, alle braccia e al fianco sinistro». Non solo: anche «un importante ematoma bilaterale periorbitario esteso fino all’altezza del collo, con chiusura completa dell’occhio destro e chiusura parziale dell’occhio sinistro; assenza di capelli e diverse ecchimosi su di un’importanza area parieto-occipitale». Imputate anche due insegnanti della scuola primaria presso il plesso scolastico di Furci Siculo, in quanto, in qualità di pubblici ufficiali, avrebbero omesso di denunciare all’Autorità giudiziaria le lesioni subite dalla bimba, «di cui avevano avuto dirette percezione nell’esercizio delle loro funzioni». Le indagini sono state effettuate dai carabinieri, nel settembre dello scorso anno. Allegato: La nota «Il rinvio a giudizio ci costringe a citare in dibattimento i bambini, che confermeranno che la minore al suo primo giorno di scuola nom aveva alcun segno di ecchimosi in volto», afferma in una nota l’avvocato Nino Cacia (che assiste una delle due insegnanti), impegnato nel collegio difensivo insieme agli avvocati Carmelo Moschella, Antonio Strangi e Roberto Garufi, tutti quanti del Foro di Messina. (Gazzetta del Sud) 

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