Non è ancora detta l’ultima parola sull’elipista. L’atto con cui l’assessorato ai Beni Culturali, attraverso la dirigenza generale, ha revocato l’ordinanza della Soprintendenza di Messina che aveva intimato al Comune e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di smontare l’elipista, appare infatti al momento come un “round” vinto dal Comune in una contesa ancora dall’esito incerto. Il Comune, insomma, ha vinto una battaglia ma non ancora la guerra, e il ricorso gerarchico del sindaco accolto dalla Regione appare come un ottimo viatico per risolvere il caso ma non basta per mettere un punto definitivo. Sarà il Cru, il Consiglio Regionale per l’Urbanistica a decidere quale sorte avrà l’elipista di Taormina, e il pronunciamento potrebbe arrivare a giorni o più probabilmente dopo le Regionali del 5 novembre. A Taormina si dovrà, intanto, continuare ad attendere quel parere che sarà fondamentale per dire se l’elipista realizzata per il G7 di maggio potrà diventare o no definitiva come il Consiglio comunale ha chiesto che diventi a seguito della delibera di assemblea del 16 febbraio scorso, quando fu votata la variante urbanistica al Piano regolatore generale. Sarà il Cru a decretare chi vincerà il braccio di ferro tra Comune e Soprintendenza. Il parere positivo del Cru renderebbe di fatto una “missione compiuta” il tentativo del Comune di far diventare permanente l’elipista, mentre un parere negativo riporterebbe d’attualità lo stop richiesto dalla Soprintendenza che ha ritenuto l’opera “abusiva” e “non conferme urbanisticamente”.
Elipista, l’ultima parola al Cru: si deciderà lì chi vince tra Comune di Taormina e Soprintendenza
