Al via in questi giorni i lavori di messa a norma definitiva del Palazzo dei Congressi di Taormina, al quale il Governo Gentiloni ha destinato un finanziamento di 3 milioni di euro, in aggiunta agli 806 mila euro già stanziati in occasione del periodo del G7. Si va, in questo modo, verso la fase finale di un piano di interventi avviato proprio con il G7 del maggio scorso, che punta a risolvere i problemi di vecchia data della struttura che venne realizzata all’inizio degli Anni Ottanta e che sinora si è stancamente trascinata in modo irrisolto la questione dell’inagibilità. I lavori verranno eseguiti dall’Aeronautica Militare, sotto la direzione del Prefetto Riccardo Carpino, commissario straordinario del G7, al quale il Governo ha prorogato i poteri per realizzare il completamento dell’opera avviata nei mesi scorsi nell’ottica allora del vertice dei sette grandi. Si punta a portare a termine un impegno abbastanza complesso, tant’è che per il G7 si era arrivati alla determinazione di un’agibilità allora in deroga provvisoria. Stavolta si parla del completamento del piano delle opere finalizzate alla messa a norma dell’edificio, che a novembre dovrebbe accogliere il G7 delle Pari Opportunità, la ministeriale che concluderà il calendario degli eventi dell’anno di presidenza italiana del G7. Il Palacongressi, insomma, sta per essere cantierato e la riapertura dovrebbe avvenire a novembre, quando in città ci si augura che possa realmente andare in archivio l’interminabile stagione delle aperture, chiusure e riaperture “a singhiozzo” per la questione dell’agibilità. Gli operatori economici sperano in una svolta che consenta l’utilizzo del palazzo per 12 mesi l’anno e, a quel punto, si potrà prevedere anche una gestione in grado di dare un futuro all’altezza della situazione a questa eterna incompiuta.