L’asino immortale” dello scultore Nino Ucchino in una nuova veste “tecnologica”. L’opera artistica cui il maestro savocese è maggiormente legato, perché gli ha dato notorietà e fama in Italia e nel mondo, da sabato è possibile ammirarla in piazza Fossia, con sullo sfondo lo Stretto di Messina.
E’ un asino parlante, rivisto rispetto a quello originario nato nel 1993, utilizzando lastre d’acciaio modellati con martello e saldature. La scultura che ha girato l’Italia, l’Europa e pure oltre l’Oceano, riscuotendo in tutti i luoghi grande ammirazione, adesso sarà stabilmente, fino a ottobre, in uno dei borghi più Belli D’Italia.
L’eroe millenario e motore della civiltà contadina a cui si è ispirato il maestro Ucchino, in tutti questi anni ha ricevuto elogi da molti artisti italiani e stranieri, tra i quali, Giulio Carlo Argan, Vanni Ronsisvalle (scrittore e regista), Vittorio Sgarbi, Pia Compagnoni (biblista), Fortunato Pasqualino (scrittore), Domenico Fasciano (mitologo), Leoluca Orlando. Nino Ucchino ha definito la sua scultura: “L’asino immortale”, perché concepita in acciaio inox che di per sé è un metallo incorruttibile. L’ammirazione per l’opera che a Savoca è in una nuova veste, pur realizzata ventiquattro anni fa, è perpetua suscita interesse nel susseguirsi delle nuove generazioni.