SANTA TERESA DI RIVA – Sembra avviata a conlusione la vicenda infinita relativa alla piazza Marina Militare di Bucalo. In attesa che il consulente tecnico d’ufficio nominato dal tribunale depositi le sue conclusioni per dirimere la trentennale questione, il Comune di Santa Teresa va avanti con la sua idea di ampliare la piazza lato sud in modo tale da realizzare la strada carrabile di accesso alla proprietà retrostante del proprietario dell’immobile retrostante. Il consiglio ieri sera ha “reiterato” il vincolo preordinato all’esproprio per i lavori di ampliamento della piazza la cui progettazione era stata affidata all’arch. Beatrice Maccarrone.
Come è noto la Cassazione aveva confermato che i coniugi Lo Tartaro – Trimarchi avevano diritto
ad avere un accesso carrabile all’abitazione, situata sulla Statale, anche dalla via marina. La proposta del Comune è stata quella di costruire una strada laterale, senza toccare la piazza, ma i ricorrenti non l’hanno accettata. Da qui una nuova causa con la nomina da parte del tribunale dellìimg. Giuseppe Pernice quale Ctu. Il comune nominava proprio consulente l’arch. Beatrice Maccarrone. La parti si sono incontrate varie volte, l’Amministrazione comunale ha ribadito la volontà di non voler “tagliare” in due la piazza con la costruzione al centro di una strada, così come invece richiesto dai coniugi Lo Tartaro-Trimarchi, che chiedono invece una strada larga 4 metri, con uno slargo di manovra di 15×12 m e il taglio dell’arco fino ad un’altezza di 3,50 m, oltre alla costruzione di un muro a delimitazione dell’accesso e dell’area di manovra, sia sul lato Messina che sul lato parco giochi.
In un successivo incontro è stata invece proposta la possibilità di versare un eventuale corrispettivo economico, in sostituzione dell’intervento previsto dalla Cassazione, e in tal senso pare vi sia stata una totale chiusura. Ultima ratio la costruzione di questa strada laterale. Il Ctu ha tratto le conclusioni e si è in attesa delle decisioni del Tribunale. Nel frattempo venne anche redatto un progetto definitivo dell’intervento, il cui costo previsto ammontava a 200mila euro. Prima però bisogna vedere quello che ha deciso il Ctu e, eventualmente, acquisire gli immobili necessari all’ampliamento, da qui la necessità di reiterare il vincolo di esproprio, che è stato deciso ieri dal consiglio.