Taormina – Dal dott. Bruno De Vita riceviamo:
“Non sappiamo se il Palazzo dei Congressi sarà pronto e funzionale per l’appuntamento del prossimo 26 maggio; quello che invece ci sentiamo di affermare con sicurezza e che, permanendo l’attuale condizione di “non gestione” di tale struttura, il Palazzo rimarrà comunque inutilizzabile quale strumento di “destagionalizzazione” dell’offerta. Il Comune ha già elargito cospicue somme per la progettazione e sistemazione degli interventi per adeguare e “mettere a norma” tale struttura, oggi il Governo nazionale, nell’ambito del G7, è pronto ad investire le somme necessarie per garantire la funzionalità dell’immobile, ma mancano i progetti, tanto da poter affermare senza tema di smentita che le somme finora spese dal Comune non sono “investimenti” e neanche “elargizioni”, ma “sprechi”, funzionali solo a garantire l’utilizzo del Palazzo a pseudo-tecnici e inesistenti uffici del turismo. Nell’ottica di una corretta gestione del patrimonio comunale, occorreva una programmazione del suo utilizzo nell’ottica di una gestione manageriale degli immobili, individuando realmente quelli strumentali, quelli che possono procurare redditi e quelli attualmente improduttivi: il Palazzo dei Congressi era naturalmente destinato a produrre redditi, ma una Amministrazione inadeguata ha cancellato tale ipotesi, preferendo continuare a spendere soldi per progettualità inutilizzabili e lavori inadeguati.
Alienare il bene, oppure valorizzarlo, affidarne la gestione mediante il sistema di “concessione di lavori pubblici” o Project Financing erano e sono tutte ipotesi funzionali e coerenti con il Programma che si era dato questa Amministrazione, ma dopo ben 4 anni non si è fatto nulla di tutto questo. Tali forme di affidamento prevedono la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva e l’esecuzione delle opere necessarie a rendere pienamente utilizzabile la struttura nonché la loro gestione funzionale ed economica quale controprestazione a favore del concessionario: un procedimento apparentemente complesso, ma in realtà lineare e semplice, con la individuazione di un privato dotato di adeguate competenze e capacità finanziarie, disposto ad investire per acquisire la gestione del prestigioso immobile”.