Il 2017 ormai alle porte scaraventerà l’Italia sul palcoscenico del mondo globale in un ruolo di primissimo piano. Non sarà però solo la Farnesina a essere direttamente coinvolta ma l’intero “sistema Paese”, e l’appuntamento al quale già si guarda con attenzione è inevitabilmente soprattutto il G7 di fine maggio a Taormina. Dopo la staffetta tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni è, di fatto, iniziato il conto alla rovescia verso il summit dei potenti in terra siciliana.
Dal 1° gennaio – come evidenziato anche dal Sole 24 Ore – l’Italia presiederà l G7, il “club” dei Paesi più industrializzati tornato al suo formato occidentale senza la Russia ormai da due anni dopo la crisi in Ucraina. Il nostro Paese ospiterà tutti gli incontri preparatori a livello di alti funzionari e di ministri (a cominciare da quelli finanziari e degli Esteri) in previsione del vertice vero e proprio a livello di capi di Stato e di Governo che si terrà a Taormina il 26 e 27 maggio.
E dal 1° gennaio parte, di fatto, soprattutto il conto alla rovescia verso l’appuntamento nella Perla dello Ionio. l’Italia siederà come membro non permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che da novembre, per il sistema di turnazione, presiederà. Quindi il nostro Paese farà parte di quella cabina di regia sulla governance delle principali crisi internazionali. Per tutto il prossimo anno faremo parte inoltre della Trojka che guida la presidenza dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa che deve vigilare sul pieno rispetto degli accordi di Minsk tra Federazione russa e Ucraina.
Dell’Osce l’Italia presiederà il gruppo di contatto sul Mediterraneo. Sempre da gennaio il nostro Paese presiederà il cosiddetto “processo di Berlino sui Balcani occidentali” e tra giugno e luglio organizzerà un vertice con i capi di Stato e di Governo di quei Paesi insieme alle vecchie e nuove presidenze(Austria, Francia e Germania).
Sul fronte europeo – sempre come sottolineato dal Sole 24 Ore – il più significativo impegno dell’Italia riguarda il Consiglio europeo straordinario del 25 marzo a Roma per le celebrazioni dei 60 anni della Firma dei Trattati istitutivi della Comunità europea. Un appuntamento che Matteo Renzi ha caricato di contenuti non solo commemorativi ma come occasione per una riflessione congiunta sul rilancio dell’ideale europeo dopo la Brexit. E, a partire dalla primavera, l’Italia insieme agli altri Paesi europei, sarà chiamata a negoziare con Londra in base all’articolo 50 del Trattato di Lisbona i termini per l’uscita del Regno Unito dalla Ue.
Il ruolo della nostra diplomazia sarà decisivo in Europa e negli altri contesti internazionali per la crisi dei migranti e la stabilizzazione in Libia. E anche di questo si parlerà sicuramente nella due giorni di Taormina.