26.6 C
Santa Teresa di Riva
domenica, Luglio 20, 2025
HomeAttualitàDepuratore, si pensa all'ammodernamento ma i soldi non ci sono. Intanto prorogata...

Depuratore, si pensa all’ammodernamento ma i soldi non ci sono. Intanto prorogata fino a maggio la gestione di Santoro

SANTA TERESA DI RIVA – E’ stata prorogata di altri sei mesi la gestione dell’impianto di depurazione e delle stazioni di pompaggio, mentre si pensa all’ammodernamento dell’impianto di contrada Catalmo realizzato sul finire degli anni Ottanta ed ormai obsoleto. Intanto si va avanti con quello che c’è. L’impianto di depurazione consortile (Savoca – S.Teresa) utilizza un comparto biologico e condotta sottomarina a servizio del centro e delle frazioni limitrofe; riceve i liquami del centro urbano ed i liquami del Comune di Savoca per caduta. Il contratto, stilato due anni fa, scadeva il 2 dicembre e l’amministrazione comunale nelle more di un nuovo bando ha prorogato fino al 31 maggio 2017 l’affidamento del servizio alla Safra di Sant’Alessio. Il provvedimento è stato adottato in attesa dell’espletamento delle procedure necessarie per l’individuazione di un nuovo soggetto affidatario, tramite una nuova gara d’appalto. L’ente locale ha impegnato complessivamente 24mila e 970 euro, Iva inclusa (al 10%). Si tratta di una proroga prevista nel contratto e relativo capitolato d’oneri legato all’espletamento della gara, mediante cottimo fiduciario, aggiudicata nel dicembre del 2014 alla ditta Sa.Fra per la durata di due anni, per un importo di 3mila e 783 euro, oltre Iva, al mese. L’importo contrattuale ammontava complessivamente a 90mila e 801 euro. Il servizio iniziò, per la precisione, il 2 dicembre del 2014. La proroga è stata concesso in considerazione del fatto che “occorre garantire il servizio di gestione degli impianti di depurazione in quanto non può essere svolto con personale e mezzi del Comune, poiché occorrono esperienze professionali specifiche e strutture di laboratorio per le analisi chimiche di cui l’ente locale non è dotato”. Il provvedimento era altresì necessario “al fine della tutela della salute pubblica”, per la quale “occorre dare continuità al servizio, in quanto lo stesso non è suscettibile di sospensione o interruzione”.

Nel 2007 la  autorità d’ambito Ato3 ha programmato, previo potenziamento ed

adeguamento, la trasformazione dell’esistente impianto depurativo di S.Teresa in presidio consortile a servizio anche dei Comuni di Savoca, Forza d’Agrò e S. Alessio Siculo. Ma a distanza di quasi dieci anni nulla è stato fatto tant’è che una parte dell’abitato sud di Forza D’Agrò e della frazione Scifì sono senza impianto di smaltimento. L’altra metà (zona nord) scarica nel depuratore di Sant’Alessio. Nel Parf è stato previsto per il territorio di Santa Teresa di Riva anche un impianto di depurazione per le frazioni di Misserio e Fautarì che non è mai stato realizzato. Nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche è prevista una spesa di 2milioni e 500mila euro. 5 milioni servono per l’ampliamento. Ma tutto rimane sulla carta. E’ uno dei 51 siti siciliani in cui mancano depuratori e fognature per cui la Commissione Europea ha snazionato la Regione Siciliana con un risarcimento per danni causati dall’inquinamento per via delle acque reflue. (gi.pu.) 09/12/2016

I piu' letti