Aspettando il G7, a partire dal prossimo anno il Palazzo dei Congressi di Taormina potrebbe essere gestito da una sorta di “consorzio” del quale farebbero parte il Comune, gli Albergatori, Taormina Arte e l’Associazione Imprenditori per Taormina. E’ la proposta che la Giunta intende portare avanti, stando a quanto si delinea in questi giorni, e che metterebbe d’accordo gli operatori del settore ricettivo ed economico, e le rispettive associazioni, con l’Amministrazione e con un’altra realtà di rilievo del contesto territoriale locale come TaoArte. Si ipotizza, da parte dell’Esecutivo, la nascita di una joint venture, da realizzare ad hoc, tramite un accordo di collaborazione. Tale unione, di solito, definisce un nuovo soggetto giuridicamente indipendente dalle imprese che lo costituiscono.
A fine maggio ci sarà il G7, e sino ad allora tutto rimarrà quasi certamente in mano al Comune, poi potrebbe diventare realtà un nuovo percorso gestionale per l’auditorium di piazza Vittorio Emanuele II. La proposta di affidamento del Palacongressi fatta dal presidente degli Albergatori Italo Mennella ha già incontrato il favore dell’assessore al Turismo, Salvo Cilona, anche se sull’argomento intende prendere posizione, quanto prima, il Consiglio comunale, che vuole un ruolo di rilievo nelle scelte sul patrimonio di Palazzo dei Giurati. Non a caso proprio il Civico consesso ha stoppato nei mesi scorsi il possibile conferimento del Palacongressi alla costituenda Fondazione TaoArte, nel timore che poi sullo stesso immobile potesse mettere le mani la Regione o comunque qualche realtà esterna alla città.
Adesso gli albergatori vorrebbero il palazzo di via Vittorio Emanuele in gestione per tre anni e si sta per aprire il dibattito sulla questione. La Giunta ha aperto a questa richiesta, ampliando il possibile assetto gestionale anche agli Imprenditori e a Taormina Arte, il Civico consesso come detto invece rimane in attesa di discutere la questione in aula e potrebbero maturare in quella sede indirizzi differenti. Di sicuro al momento c’è soltanto che il Palacongressi necessita di interventi ormai irrimandabili per mettere a norme un complesso che da oltre 30 anni a questa parte è rimasto incompiuto e che da parecchio tempo apre in primavera e chiude a fine estate, con qualche intervallo di breve durata durante l’anno.
Ora l’aspettativa è che la struttura venga intanto resa a norma in via definitiva attraverso i lavori per il G7 di primavera e così dovrebbero andare le cose. In tal caso si determinerebbe un forte risparmio sui costi necessari per avviare una nuova fase della gestione del palazzo, al momento necessitante di interventi stimati dal Comune attorno ai 2 milioni di euro. Soldi che, evidentemente, il Comune (in fase di riequilibrio) non può avere e che potrebbero essere risparmiati se i lavori che occorrono, come sembra, verranno effettuati tra i cantieri del G7 in programma il 26 e 27 maggio. Il Comune punta a ritrovarsi con un palazzo sistemato e messo a norma, sapendo che diversamente non si riuscirebbero mai a trovare nel bilancio pubblico somme consistenti.