Missione a Palermo del sindaco di Castelmola, Orlando Russo, che nella mattinata di giovedì si è recato alla Regione per una due giorni operativa che oggi e domani lo vedra sollecitare l’urgente stanziamento dei fondi per la frana di Cuculunazzo. La questione concerne il finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro assegnato nel 2013, ma che sin qui ha visto arrivare sul territorio soltanto 400 mila euro, resi disponibili per l’avvenuta messa in sicurezza ed il consolidamento di una sola parte della parete rocciosa. L’altro tratto è franato nei giorni scorsi ed è una spada di Damocle che incombe sul territorio del borgo turistico.
“Le piogge si stanno facendo insistenti. La situazione è davvero molto preoccupante – afferma il primo cittadino – e siamo di fronte, in termini di dissesto ambientale, ad una sorta di bomba ad orologeria da disinnescare subito. Ci aspettiamo dalla Regione che possano arrivare in fretta i 2 milioni di euro del decreto che a suo tempo ci è stato assegnato per la frana di contrada Cuculunazzo, già dopo i fatti del 2013. Non c’è più tempo da perdere. Vado a Palermo a sollecitare lo stanziamento di quei fondi, auspicando che arrivi il placet immediato all’espletamento dei necessari lavori e quindi alla disponibilità delle somme che occorrono”. Il Comune si è già attivato per la dichiarazione di stato di calamità, con relativa presa di posizione del Consiglio comunale nei giorni scorsi. Ora c’è bisogno di una svolta immediata. Sussiste una condizione di pericolosità evidenziata, per altro, dal Genio Civile e dalla Protezione Civile a seguito dei relativi sopralluoghi in zona. La recente frana, la seconda in tre anni, in contrada Cuculunazzo ha messo in allarme i residenti e secondo il primo cittadino può rappresentare anche un pericolo “per la tenuta della piazza centrale della nostra cittadina, ed inoltre per la chiesa di S.Giorgio”.
Ecco perchè si temono altri cedimenti del costone dal quale si sono staccati quattro massi di recente e dalla cui parte sottostante erano piovuti sulla sede stradale dei massi anche nel 2013. In entrambe le circostanze è andata bene e non ci sono state conseguenze ma la paura rimane e c’è da scongiurare in fretta qualsiasi altro tipo di rischio.