SANTA TERESA DI RIVA – Patto per la Sicilia, sbloccati i 50 milioni per gli impianti sportivi in Sicilia. “Tra i progetti cantierabili e rimodulati in coerenza alla definitiva provvista finanziaria – scrive il dirigente del servizio 5 dell’assessorato regionale al turismo, Maria Concetta Antinoro, in una comunicazione ufficiale pervenuta ieri al protocollo del Comune – è presente il progetto del Comune di Santa Teresa di Riva per la riqualificazione del campo di calcio e dell’annesso campo di tennis esistente, per 1.335.000 euro”. Ed aggiunge “Se ne dà giusta notizia nelle more dell’attivazione delle risorse e del conseguente decreto di finanziamento”. Il programma è l’Fsc 2014/2020 “Patto per la Sicilia”. Assieme a quello per Santa Teresa nel pacchetto da 50 milioni vengono sbloccat anche gli altri progetti “cantierabili” inseriti in graduatoria e che riguardano alcuni comuni della nostra Provincia.
Ci siamo, quindi. Finalmente. Cinque anni di attesa, un tira e molla infinito, ora c’è nero su bianco anche se manca materialmente il decreto di finanziamento, ma è solo questione di giorni, perché i soldi sono stati sbloccati grazie al Patto per la Sicilia, quindi, ora si può legittimamente sperare che il campo di calcio di Santa Teresa di Riva presto cambierà aspetto, Niente più terreno in terra battuta, niente più gradinate impraticabili, niente più servizi da terzo mondo. Ma il sindaco Cateno De Luca fa un regalo ulteriore agli sportivi, verrà contestualmente realizzata la tribuna coperta, finanziata con fondi del Comune. Bene, così nei giorni di pioggia non ci bagneremo più.
“Abbiamo superato l’ennesimo esame del Dna – sottolinea De Luca – il comune di Santa Teresa di Riva ha ottenuto definitivamente il finanziamento per realizzare il campo di calcio in erba sintetica e riqualificare l’attuale campo da tennis …
Saranno realizzate le tribune ed il comune comparteciperà per avere le tribune coperte non rientranti nei circa 1,3 milioni di euro ottenuti. Dovremmo essere contenti, ma non lo siamo. Perché mi viene il volta stomaco assistere alle rappresaglie politiche sui progetti presentati o integrati dai comuni con tutti i crismi richiesti dai bandi o dalle successive integrazioni. Questo soldi dovevano già essere spesi oltre tre anni fa … Ma siamo in Sicilia e la classe politica autoreferenziale non riesce a giustificare la propria esistenza se non con il classico giochetto dei viaggi della speranza che i sindaci ancora sono costretti a fare per genuflettersi al potente di turno. Con noi non funziona così”.