Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare di minoranza di Sant’Alessio
Ci corre l’obbligo fare un chiarimento all’articolo di ieri del direttore Giuseppe Puglisi, sulla frase “..la minoranza non si è presentata in aula”, quando invece in prima seduta era presente al completo.
Il senso di responsabilità con cui affrontiamo il mandato ricevuto dai cittadini, implica l’analisi della bontà e della correttezza delle iniziative amministrative su cui deliberare, dopo l’esame della documentazione necessaria. Fin tanto che queste condizioni non si verificheranno, non ci sarà democrazia. Ciò è previsto, tra l’altro, dallo Statuto comunale e dall’ordinamento degli Enti locali. Pertanto, non accettiamo questo metodo arretrato e superato, tipico di chi le cose le vuole nascondere, quando tutto si muove verso la più moderna trasparenza degli atti nella pubblica amministrazione. Dopo pressanti richieste di visionare le carte, ci è stato consegnato un documento senza firma, né data, con evidenti errori di calcolo e senza alcuna spiegazione sulla natura di quei numeri. Stando a ciò e considerando molto importante l’adozione del piano di riequilibrio finanziario di un comune che potrebbe rischiare “di affondare” – come scrive lo stesso giornalista – ci è sembrato responsabile chiedere il rinvio a 5 giorni per conoscere i contenuti dell’atto deliberativo ed evitare di votare a scatola chiusa su una questione che avrebbe meritato una condivisione partecipata di tutte le forze politiche del paese, ma i consiglieri di maggioranza, edotti o semplicemente molto fiduciosi, l’ hanno bocciato, rendendosi obbligatorio per noi abbandonare l’aula. Ci dispiace sottolineare che ancora una volta, si preferisca arrivare alla seconda convocazione, quando bastano i voti di un solo terzo dell’intero Consiglio, per evitare qualsiasi forma di confronto leale e trasparente, sperando così di giungere a un disperato approdo.