SANTA TERESA DI RIVA – Campo di calcio, help center e asilo nido, tutto fermo da mesi, mentre d Palazzo non arrivano risposte risolutive. Le gradinate del campo di calcio sono inagibili e quindi le partite si giocano a porte chiuse. Sono mesi che gli uffici si palleggiano carte e fogli senza riuscire a redigere quel certificato che comprovi la regolarità dell’impianto: altrove in un paio di giorni basta un geometra nemmeno tanto esperto per attestare che rispetto all’ultima certificazione di agibilità non è cambiato niente, per cui se le gradinate erano agibili ieri, lo sono anche oggi, visto che non sono state apportate modifiche. A S.Teresa per questa certificazione bisogna affidarsi ad un professionista esterno, con tanto di incarico retribuito. Ma non è avvenuto nemmeno questo perché il professionista esterno non è stato ancora nominato. Da due mesi si gioca a porte chiuse ma al “palazzo” questa vergogna non sembra importare molto.
Un altro mistero gaudioso di questo fine anno sono i lavori di ampliamento dell’asilo nido di via Fratelli Lo Schiavo. Sono fermi da più di due mesi a quanto dicono a palazzo per colpa di una variante che il genio civile tarda ad approvare. Una variante che è stata necessaria redigere per la “scoperta” di una fossa settica nel cortile dell’asilo, proprio là dove è previsto l’ampliamento. I non addetti ai lavori si chiedono come mai questa “fossa” non è stata indicata nel progetto. E soprattutto se è mai possibile che il genio civile per approvare una variante impieghi più di due mesi. Evidentemente c’è qualcos’altro che gli uffici, nonostante il pressing del cronista, non rivelano nemmeno sotto tortura.
E veniamo alla perla dell’help center, la cui apertura è bloccata da maggio perchè non lo si riesce ad affidare ad un gestore. In verità un gestore c’era già, ed era stato indicato in sede di presentazione del progetto, ma dopo il finanziamento e la realizzazione dell’edificio, nel “palazzo” si sono accordi che la procedura era viziata in quando non era stata fatta una gara ad evidenza pubblica per individuare il gestore. Si è andati avanti e indietro da Regione e Tar per un paio di mesi, alla fine è stato deciso di fare una gara di appalto alla quale anno partecipato sei imprese. La commissione comunale di gara si era insediata, l’iter per la scelta del gestore è cominciato un mese fa. Un mese per scegliere tra sei offerte ed ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. “Stiamo lavorando” rispondono dal palazzo a chi interroga sull’esito di gara. O piuttosto le carte sciorinate dalla sibilla cumana non hanno dato il responso desiderato?
Tre casi, tre incompiute. Troveremo la soluzione sotto l’albero o dovremo aspettare l’epifania?