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Cst Messenia, cinque domande, 995mila risposte

SANT’ALESSIO – Il17 luglio 2014 è stato affidato con procedura aperta il servizio per l’”acquisizione di beni e servizi finalizzati all’e-inclusion e sviluppo di forme associative di servizi e-governement” del Centro servizi territoriali “Cst  Messenia” costituito da 39 comuni per una popolazione di 246 mila abitanti delle fasce jonico – tirrenica con comune capofila Sant’Alessio Siculo ed ente promotore il Consorzio Intercomunale Tindari – Nebrodi. Quell’appalto aveva una dote di 995mila euro di fondi europei concessi dal Dipartimento Regionale Bilancio e Tesoro nel 2011 per l’istituzione del “ Cst Messenia” per l’acquisizione di beni e servizi. Fu una gara di appalto, svolta come stazione appaltante dal Consorzio Tindari Nebrodi, molto travagliata aperta il 24 marzo e chiusa il 17 luglio 2014 con l’aggiudicazione all’unica ditta partecipante, il Consorzio Nexus scarl di Avola che sulla base d’asta di 778.689 euro offrì un ribasso di 61.671 euro. I lavori vennero consegnati  con verbale del 18 settembre 2014 in via d’urgenza. Lavori che a tutt’oggi non sono stati ancora rendicontati.

Per saperne di più il già candidato sindaco di Sant’Alessio, Franco Santoro, ha rivolto una richiesta di chiarimenti al sindaco di Sant’Alessi, Rosa Anna Fichera, nella sua qualità di primo cittadino del comune capofila. Santoro chiede alla Fichera a) Che fine hanno fatto questi soldi b) Che esito hanno dato le procedure di gara c) Quali benefici hanno ottenuto i cittadini  d) Quanta occupazione abbiamo creato e) Che fine hanno fatto le attrezzature acquistate con le restanti somme non andate a gara.

”La concessione – scrive Santoro – prevede lo sviluppo di azioni di potenziamento e diffusione di infrastrutture e servizi finalizzati all’e-inclusion, con particolare attenzione alle famiglie e ai soggetti che versano in stato di disagio, finalizzate all’erogazione e domicilio di servizi informativi; erogazioni di servizi socio assistenziali e socio-sanitari in modalità teleassistenza; la realizzazione di sistemi tecnologici finalizzati ad innalzare il grado di autonomia della vita domestica per le persone diversamente abili, ricorrendo diffusamente al riuso di soluzioni e pratiche già sperimentate, laddove disponibili”: che ricadute hanno avuto sul territorio? Domanda legittima visto che si tratta pur sempre di soldi pubblici ed è giusto rendicontare alla cittadinanza.  Anche perché il «Consorzio Nexus», potrà impegnare specifico personale assunto «a progetto». Scopo del Centro Servizi Territoriali è quello di sviluppare il processo di ammodernamento della pubblica amministrazione; favorire l’adeguamento della pubblica amministrazione ai nuovi servizi offerti ai cittadini; garantire un accesso alle reti, economico, rapido e sicuro; diffondere i servizi di e-Government per cittadini ed imprese. Questi ultimi avranno a disposizione una rete che consentirà di ottenere da casa certificati dell’anagrafe, informazioni sul Prg, sull’archiviazione dei protocolli, sulla carta di identità elettronica, tanto per fare qualche esempio. Ma anche altro ancora, quando il sistema entrerà a regime. Nel 2008 Andrea Ceccio era stato nominato direttore del progetto e nel 2012 il sindaco Rosa Anna Fichera aveva nominato il suo predecessore Giovanni Foti esperto a titolo gratuito.

 Il Cst Messenisa ha poi sottoscritto alcuni accordi di collaborazione con comuni e enti di altre Province (Calatafimi-Segesta e Avola, Gal Elimos Trapani).

“Quanta occupazione è stata creata?” e la madre di tutte le domande.

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