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domenica, Ottobre 13, 2024
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Chiude l’Agenzia delle Entrate di Taormina, protestano i sindacati

«Non possiamo accettare passivamente la dismissione delle sedi delle Agenzie delle Entrate di Patti, Milazzo e Taormina. Ancora una volta le decisioni vengono assunte a Roma senza tenere conto delle peculiarità dei territori, né tantomeno dell’importanza strategica dei presidi che rappresentato riferimenti di legalità e rispetto delle leggi e quindi garantiscono un maggior recupero di sacche di evasioni fiscali che vengono perpetrate sul territorio». Così la Cisl Messina, per bocca del segretario generale Tonino Genovese e del segretario della Funzione Pubblica Calogero Emanuele, denunciano la grave situazione che si verrà a creare nel territorio messinese con la chiusura di uffici strategici dell’Agenzia delle Entrate.

«Mentre si parla tanto di decentramento – ricordano – vengono operate scelte che portano ad accentrare, allontanando sempre più il cittadino dalle Istituzioni. L’unico obiettivo è quello di razionalizzare la spesa con tagli lineari e senza guardare a disagi che verranno procurati ai cittadini e all’utenza delle comunità di Taormina, che serve tutta la fascia jonica messinese, Milazzo e della zona Valdemone e Patti con la zona tirreno-nebroidea».

Una fascia di popolazione per ciascun territorio, sottolinea la Cisl, che supera i 50 mila abitanti con oltre 21286 nuclei familiari, per la zona di Patti, ben 100 mila abitanti, con 42650 mila nuclei familiari, per Milazzo e 39 mila abitanti, con 18 mila nuclei familiari, per Taormina. Oltre a studi professionali, commercialisti, consulenti, legali e professionali.

«Le Amministrazioni Locali – affermano Genovese e Emanuele – devono intervenire con tempestività e con forza per salvaguardare gli interessi delle rispettive collettività, anche attraverso ipotesi di accordi per la condivisione di spese generali, locazioni e quanto altro necessario. Salvaguardare gli interessi del territorio significa tutelare ed evitare disagi all’utenza, operatori e professionisti del settore che, per risolvere le questioni del fisco, dovrebbero recarsi a Messina o in altre sedi, affrontando spese di viaggio e disagi fari personali e familiari».

«Ulteriori disaggi – aggiunge Emanuele – verrebbero procurati ai dipendenti ormai radicati nei rispettivi territori e con le rispettive famiglie, costretti a trasferirsi in altri centri e quindi costretti a ripensare la loro organizzazione personale e familiare».

«Le amministrazioni interessate, con in testa Taormina, Milazzo e Patti – auspica Genovese – devono farsi parte attiva coinvolgendo anche la delegazione politica regionale e nazionale, per trovare le giuste soluzioni a tutela e a vantaggio delle  rispettive comunità».

(comunicato stampa)

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