SANTA TERESA DI RIVA – L’ex chiesa di Misserio resta una spada di Damocle sulla testa dei misserioti. E’ pericolante, come era stato dichiarato nel 2010, grave lo stato di degrado e la continua caduta di cornicioni, mentre il tetto sembra ormai sul punto di crollare. Cinque anni fa sulla necessità di demolirla per salvaguardare l’incolumità di quanti transitavano in contrada Padano del piccolo borgo, si rischio la crisi amministrativa, si tennero manifestazioni, ci fu persino una riunione straordinaria del consiglio comunale che si tenne proprio nella frazione di Santa Teresa di Riva. Il sindaco del tempo aveva emesso un ordine di demolizione a cui avrebbe dovuto ottemperare la Curia, proprietaria dell’immobile, perché dal vecchio edificio sconsacrato si staccavano pezzi di cornicione che poi finivano sulla piazzetta e la pubblica via. La Curia fece una controproposta e si dichiarò disponibile a cedere gratuitamente il bene immobile, ma alla donazione si oppose il parroco, don Carmelo Mantarro, il quale ci spiegò che “la donazione era subordinata alla trasformazione dell’immobile in struttura per svolgere attività culturali e ricreative, manifestazioni religiose e momenti di condivisione; e si accettasse con pari potere decisionale la partecipazione della parrocchia nella gestione della struttura”. Il parroco chiedeva anche dei locali che rimanessero nella sua piena disponibilità. Ci fu anche ci propose si recuperarlo invece di demolirlo quell’edificio che domina la parte alta di Misserio e che attualmente versa in condizioni miserrime. Nel frattempo l’amministrazionedi Alberto Morabito venne rimpiazzata da quella guidata da Cateno De Luca e della ex chiesa di Misserio non se ne parlò più. Nonostante il pericolo di crolli, man mano che il tempo passa, si accentua sempre più. Ma a Misserio tutti (o quasi) sembrano avere dimenticato quella ordinanza di demolizione (che resta in vigore) ed il divieto di transito sulla stradina laterale che fiancheggi l’ex chiesa. La piazzetta è tra i pochi slarghi che esistono a Misserio, per cui è diventata area di parcheggio a rischio e pericolo degli automobilisti. In questi giorni di maltempo dal prospetto laterale si sono staccati dei cornicioni che per fortuna sono finiti in un terreno adiacente inutilizzato e di pertinenza della chiesa. Fosse accaduto sul lato opposto, forse oggi ci saremmo occupati di un fatto di cronaca.
Il problema resta, esiste ed è palpabile e non lo si può esorcizzare semplicemente ignorandolo. Tra i grandi investimenti che l’amministrazione comunale ha programmato per la frazione, l’ex chiesa non è contemplata. Ora che sindaco e parroco sembrano andare d’amore e d’accordo, sarebbe l’ora, prima che finisca il mandato elettivo del primo cittadino, che si trovi una soluzione. L’ultima proposta è del vice presidente del consiglio Santi Veri, ed è di farci una casa di cura per anziani. Aria buona, assoluta tranquillità, verde e tanta brava gente intorno: potrebbe essere una soluzione.