E cosi c’è chi ha raccolto diversi euro in monete, c’è chi invece ha trovato bracciali, occhiali da sole, e tutto quanto bizzarramente è stato abbandonato dal mare a conclusione della tempesta scatenatasi con onde “californiane” venerdì e conclusasi per il momento nella notte tra lunedi e martedi, quando il mare ha iniziato a calmarsi. Si tratta di un fenomeno che si svolge in due fasi. C’è chi addirittura decide di posizionarsi in zona durante la mareggiata stessa, laddove possibile sul muretto ad esempio del lungomare come è avvenuto nella frazione taorminese di Mazzeo e nella vicina Letojanni. In questo caso si dà luogo ad una vera e propria pesca, con tanto di canna e calamita per intercettare e recuperare oggetti come le monete da 50 centesimi, un euro, o due.
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FURCI SICULO – Quando il mare Jonio si è chetato e quando i cavalloni si sono ritirati, lasciando sulla spiaggia una montagna di rifiuti, entrano in azione i ricercatori di oggetti in oro. “E’ una usanza che si tramanda da tempo – ha spiegato Mario Manganaro un commerciante del posto – che vede impegnate tantissime persone. Appena le onde si ritirano, questi ricercatori, giovani e anziani, vanno sulla spiaggia e setacciano attentamente tutto quello che lascia il mare e spesso trovano anelli, collanine in oro, com’è successo anche in questa occasione”. In verità dopo che il mare si sgonfia e torna normale, si vedono schiere di persone che vanno avanti e indietro sulla spiaggia, comprendo a volte pure la distanza da Capo Alì a Capo S.Alessio. Anche nella ricerca di questi giorni, dopo che le onde dello Jonio hanno aggredito l’arenile e il lungomare, causando ingenti danni, due giovani hanno trovato degli oggetti in onoro: F.P. di Roccalumera ha rinvenuto un medaglione ed un altro giovane di 35 anni di Furci un braccialetto. “Generalmente si tratta di oggetti in oro persi durante una nuotata, una gita in barca o un tuffo in mare – ha spiegato ancora Manganaro – che poi lo Jonio rovescia sulla spiaggia, insieme ad altro materiale”.