Niente adesione alla mensa, e appuntamento a gennaio per decidere un eventuale ripensamento. Lo ha deciso la quasi totalità dei genitori che hanno i propri figli iscritti alle scuole taorminesi: alla “Scuola Ugo Foscolo” (che accoglie studenti delle medie e delle elementari) di via dietro Cappuccini, e nei plessi dell’Infanzia delle frazioni di Mazzeo e Trappitello.
Come avevamo anticipato l’11 ottobre scorso, è prevalsa la linea intransigente tra le famiglie che non hanno voluto sobbarcarsi i costi ritenuti insostenibili del servizio di refezione scolastica e hanno quindi optato per il “no” almeno sino al 31 dicembre: poi il nuovo anno si vedrà se eventualmente cambiare posizione o riconfermare quella attuale. Le famiglie non hanno gradito l’impennata della tariffa quotidiana, che la Giunta ha portato a 4 euro e 50 centesimi e l’amaro lamento è quello di non poter far fronte alla nuova tariffa pasto disposta dal Comune.
Per questo la quasi totalità delle famiglie ha valutato la situazione e ritenuto opportuno non far aderire i propri figli alla mensa per il bimestre di novembre-dicembre. Si torna al “pranzo a sacco” e la prospettiva concreta è che tale astensione dal servizio mensa possa poi proseguire nel periodo scolastico da gennaio sino alla conclusione dell’anno scolastico. Chi ha due o tre figli a scuola, in particolare, ritiene che la nuova tariffa richieda un esborso eccessivo. La tariffa attuale si porterebbe via, numeri alla mano, una parte non indifferente di uno stipendio medio da circa mille euro di un papà o di una mamma.
“Ribadiamo l’invito all’Amministrazione a rivedere immediatamente la tariffa per la mensa – aveva detto il consigliere di opposizione, Nunzio Corvaia -. La Giunta sostiene che la legge l’ha obbligata a portare l’imposta al massimo dell’aumento ma non è cosi. La legge dice semmai che l’adeguamento andava fatto sino al 36% e non al 98% come si è inteso disporre a Taormina”. L’appello è però rimasto ascoltato, come quello delle famiglie che nel confronto con l’Amministrazione confidavano in un passo indietro da parte dei vertici di Palazzo dei Giurati. Al momento sembra difficile che ci possa essere una svolta a gennaio, per vari motivi. I genitori non intendono arretrare rispetto al “no” espresso sull’aumento della tariffa, e la Giunta a sua volta sembra intenzionata a confermare il proprio indirizzo. A complicare le cose potrebbe essere, inoltre, la situazione finanziaria sempre più difficile del Comune di Taormina.
La Giunta aveva aumentato la tariffa richiamando anche alcune esigenze di bilancio, ed è lo stesso bilancio sul quale ora la Corte dei Conti ha decretato la non accettazione del piano di riequilibrio che equivale ad un sensibile avvicinamento dell’ente locale al dissesto finanziario. Se il Comune dovesse realmente andare in dissesto – questione che si deciderà a breve nel ricorso che presenterà l’Amministrazione alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti a Roma – Taormina andrebbe verso un periodo di aumenti delle imposte. E la mensa a quel punto non farebbe eccezione.